Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione di Vanni Capoccia dedicata alle mostre. Al loro proliferare e al modo con cui selezionarle. Vanni Capoccia individua e teorizza tre gruppi: definitive, necessarie e compilation.
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Sulle mostre
di Vanni Capoccia
Il nostro รจ un paese proprio strano, siamo quello che ne avrebbe meno bisogno al mondo eppure ne scodellano in continuazione. Per districarmi in questo guazzabuglio prima di decidere se andarle a visitare o no mi chiedo a quale categoria appartengano dividendole in tre gruppi.
Quelle definitive perchรฉ sia la mostra che il catalogo segnano un punto fermo dicendo per i prossimi anni su di lui ci sono i nostri studi e la nostra mostra. Mi riferisco, per intenderci, a quella fiorentinaย su Donatello a cura di Francesco Scaglioti a Palazzo Strozzi e a quella sul Perugino, a cura di Marco Pierini Andrea De Marchi Veruska Picchiarelli, alla Galleria Nazionale dell’Umbria.
Quelle necessarie che nascono da studi e ricerche riuscendo a collocare un autore nel posto che gli spetta nella storia dell’arte com’รจ accaduto a Perugia con il Maestro di san Francesco che ora sta lรฌ, nel Duecento, tra Giunta Pisano e Cimabue. E non solo nella storia dell’arte anche nel mercato dell’arte come quella su Sandro Penna che ora non รจ piรน il drop out che si pensava ma un mercante d’arte ben inserito nell’ambiente romano dei collezionisti.
Quelle cheย definisco “compilation” tipo i dischi di una volta con “Il meglio di …” solo che al posto dei cantanti ci sono scultori e pittori. Quest’ultime รจ facile riconoscerle: in genere sotto il titolo portano scritti i nomi di richiamo tra gli artisti esposti e, se per altri motivi diventato famoso, del curatore.
“Fratello Sole, Sorella Luna. Dal Beato Angelico, Leonardo a Corot” pensata a Perugia alla Galleria Nazionale dell’ Umbria per indagare il rapporto tra pittura e natura in occasione degli 800 anni del Cantico delle Creature di Francesco rischia di essere una di queste.
Certo vedere qualche grande artista fa sempre bene, poi c’รจ la garanzia e la competenza del direttore Costantino D’Orazio e di Veruska Picchiarelli, Carla Scagliosi che giร con “L’etร dell’oro” hanno dimostrato di sorprendere tirando fuori una sala capolavoro come quella dedicata a Jannis Kounnelis e di far apprezzare un artista cosรฌ raffinatamente concettuale come Giulio Paolini.
Quindi, non rimane che aspettare (e sperare) che anche questa volta qualche sorpresa esca dal capello rimanendo stupefatti da qualcosa di simile.
Perugia,ย dal 15 marzo al 15 giugno 2025,ย Galleria Nazionale dell’Umbria โFratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte tra Beato Angelico, Leonardo e Corotโ.