I castelli si sa, hanno tante storie da raccontare. Le loro pareti trasudano di leggende antiche. A volte anche poco conosciute, oltre a quelle più ufficiali. Una storia contemporanea è quella invece che può vantarsi di narrare il Castello di Civitella Ranieri. Un meraviglioso castello medievale, situato nelle colline sopra Umbertide, che da 25 anni ospita un programma di residenze per artisti visivi, scrittori, compositori e ricercatori provenienti da tutto il mondo. L’occasione per festeggiare i 25 anni della Fondazione Civitella Ranieri, da sempre attiva nel supportare la ricerca artistica in tutte le sue forme espressive, è arrivata con la seconda edizione di ‘Casting the Castle’, a cura di Saverio Verini, realizzata nel giugno scorso.
Oltre 300 persone hanno partecipato all’evento, un successo di pubblico e performance. Il progetto si è infatti caratterizzato come una celebrazione di Civitella e della sua comunità, con gli spazi del castello che sono stati aperti al pubblico, nel segno di una forte interazione con i visitatori. ‘Casting the Castle’ 2019 si è articolato in due parti: una serie di performance di Cristian Chironi, Francesca Grilli e Cesare Pietroiusti (già borsisti a Civitella rispettivamente nel 2012, 2017, 1996), disseminate negli ambienti del castello; e una mostra di collage realizzati da Mark Strand, tra i massimi poeti contemporanei statunitensi e morto nel 2014. La sua collezione libraria è stata donata a Civitella ed ora è contenuta nella biblioteca del Castello.
Nel castello situato nei pressi di Umbertide hanno soggiornati negli anni quasi 1000 artisti da oltre 100 paesi, invitati secondo un rigoroso processo di selezione, tra artisti visivi (William Kentridge, Allora&Calzadilla, El Anatsui, Martha Rosler, Lara Almarcegui, Dan Perjovschi, Emily Jacir), scrittori (Azar Nafisi, Mia Couto, Gary Shteyngart, Kamel Daoud, Tommaso Pincio) oltre che musicisti e compositori (Esperanza Spalding, David Lang, Johann Johannsson, Silvia Colasanti, Pauline Oliveros, Fred Hersh).
Continua quindi senza sosta il programma di residenze per artisti che anche quest’anno prevede circa 50 eccellenze nel campo dell’arte visiva, della musica e della scrittura, suddivise in quattro gruppi, che si incontrano per un periodo di residenza. Tutto merito della Civitella Ranieri Foundation, nata nel 1995 su stimolo della sua fondatrice Ursula Corning, filantropa ed esploratrice newyorkese di origini svizzere che passava da piccola le estati al castello con i cugini, i marchesi Ranieri di Sorbello. Appena andata in pensione lo ha preso in affitto e dal 1968 ha cominciato ad ospitare amici artisti che, in cambio di conversazioni (all’aperto, sotto un pergolato, e bevendo vino) ricevevano vitto, alloggio e uno spazio per lavorare. Da qui l’idea di trasformare queste conversazioni, dal 1995, in una residenza. Senza snaturare l’approccio con gli artisti. Nel 2002, poco prima di morire, è riuscita ad istituire la fondazione americana, con sede a New York e Umbertide. Ora la Fondazione, dal 2007, è diretta da Dana Prescott, con il coordinamento di Civitella curato da Diego Mencaroni. La poetessa bostoniana di origini italiane, quindi, dopo aver insegnato in alcune università americane a Roma e aver curato la direzione artistica dell’American Academy è arrivata fino a Civitella.
A caratterizzare il programma di residenze di Civitella Ranieri è la libertà lasciata agli ospiti, condizione ideale per consentirgli di portare avanti le loro sperimentazioni nel modo migliore, ma senza obbligo di produrre qualcosa durante la loro permanenza. Moltissimi però hanno voluto lasciare un segno del loro passaggio che ha consentito alla Fondazione di effettuare una sorta di galleria d’arte permanente. Oltre che collaborare con artisti e realtà del posto. Oppure altri sono voluti assolutamente tornare. Proprio come la scrittrice americana Rachel Kushner che nel castello umbro ha finito di scrivere gran parte del suo nuovo romanzo ‘Mars Room’ (Einaudi).