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Il dialogo tra Vivaldi e Piazzolla nelle Otto Stagioni, concerto di chiusura del programma dell’Araba Fenice

TERNI Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi più Las Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla. Ovvero Le Otto Stagioni. Separati da undicimila chilometri e due secoli e mezzo, il veneziano Vivaldi anima del Barocco e l’argentino Piazzolla re del tango nuevo dialogano nel concerto conclusivo della 28esima Stagione concertistica dell’Associazione Araba Fenice, in programma a Terni domenica 9 marzo alle 17:30 all’Auditorium di Palazzo Gazzoli.

Sarà l’Orchestra da Camera Talenti d’Arte diretta da Emanuele Stracchi a compiere il salto spaziotemporale tra due capolavori che traducono in suggestioni sonore “il ritmo dell’uomo e delle stagioni”. Sul palco, due talenti femminili: Silvia Mazzon, violino, e Moira Michelini, pianoforte.

“Questo concerto commenta il Maestro Stracchi rappresenta un ponte tra passato e presente, tra il lirismo barocco e il pulsare ritmico del tango argentino, tra l’Europa e il Sud America. Un’esperienza sonora immersiva che renderà ogni stagione una scoperta, un viaggio attraverso il tempo e le emozioni”.

 

 

Il programma

Le Quattro Stagioni è probabilmente l’opera per violino più conosciuta del vastissimo repertorio di Antonio Vivaldi (1678 1741). Composta dai primi quattro concerti di una collezione di dodici, noti come Il cimento dell’armonia e dell’inventione (Opera 8), pubblicata nel 1725, è uno dei primi esempi di musica descrittiva. Dimenticato per due secoli nonostante l’influenza esercitata su diversi artisti tra i quali Bach che trascrive per il clavicembalo alcuni suoi concerti Antonio Vivaldi torna in auge intorno alla metà del Novecento, diventando uno dei compositori più amati. L’interpretazione è affidata a Silvia Mazzon, violino. Con lei, Emanuele Stracchi, direzione e basso continuo al clavicembalo.

Las Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla (1921 1992) evocano anche nel titolo l’opera di Vivaldi, “ascoltata fino allo sfinimento”. L’aggettivo porteña è il riferimento alla zona del porto di Buenos Aires dove ha origine il tango. Composte tra il 1964 e il 1970 per un quintetto costituito da violino, pianoforte, chitarra elettrica, basso e bandoneón, Piazzolla, senza perdere il ritmo del tango, si concede passaggi di matrice barocca, armonie jazz e risorse sonore innovative. Promette “un viaggio emozionante tra le sfumature del tango nuevo” l’arrangiamento realizzato da Emanuele Stracchi appositamente per la chiusura della Stagione concertistica dell’Araba Fenice. Ad interpretarlo Moira Michelini, pianoforte.

 

 

“È stato un lungo viaggio quello della nostra 28esima Stagione – dichiara il presidente dell’associazione Araba Fenice, Bruno Galigani – e arriviamo al suo naturale termine con la consapevolezza di aver realizzato una serie di concerti connotati dalla diversità dei vari generi musicali proposti, impreziositi da musicisti e soprattutto pianisti di primissimo piano. Domenica 9 marzo, l’ultima isola musicale, dove le Stagioni si raddoppiano in bellezza, grazie a Vivaldi e Piazzolla, ma anche a tutti i musicisti che saliranno sul palco del Gazzoli. La vocazione alla bellezza è ciò che ci spinge ogni anno a proporre Stagioni che donano felicità, non solo a noi che le consideriamo come nostre figlie, ma anche al sempre più numeroso pubblico che ci segue. La bellezza che noi di Araba Fenice perseguiamo è quella capace di opporsi ai miti del denaro, del potere e della conquista. Tutto ciò, insieme alla sete di conoscenza, alla passione e all’amore, ci fa sentire parte di quella umanità buona che realizza e non demolisce”.

 

Lorella Giulivi

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