UMBRIA – Giorgio Marchesi è il protagonista di Il fu Mattia Pascal in scena al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto venerdì 28 febbraio alle 20.45 e al Teatro Luca Ronconi di Gubbio domenica 2 marzo alle 17, nell’ambito delle Stagioni 24/25 firmate dal TSU.
LO SPETTACOLO
“Sono state proprie le parole che Pirandello fa dire al suo protagonista a suggerirci la chiave per raccontare le vicende di Mattia Pascal – spiega Giorgio Marchesi regista dello spettacolo insieme a Simonetta Solder – Abbiamo voluto sperimentare un linguaggio che potesse essere accessibile e appetibile a tutti, anche e soprattutto alle nuove generazioni. Con l’obiettivo di allontanarci dalla visione polverosa erroneamente associata ad alcuni capolavori letterari, abbiamo scelto un punto di vista vitale, dinamico e divertito di questo “caso davvero strano”. Insieme a Raffaele Toninelli, che ha creato una drammaturgia musicale sul testo, abbiamo dato vita a un’atmosfera non realistica. Non abbiamo voluto ambientare il testo precisamente nei primi anni del secolo scorso, abbiamo preferito traslarlo e trascinarlo lungo il ‘900 per assecondare la contemporaneità dei temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria identità, oggi moltiplicata dai tanti “profili” di cui ormai ci serviamo quotidianamente per comunicare sui social. Ma anche la rinascita, dopo lo sconvolgimento delle nostre vite negli ultimi due anni. Mi trasformerò con paziente studio sicché, alla fine, io possa dire non solo di aver vissuto due volte, ma di essere stato due uomini diversi. Pascal sembra chiedere quindi non solo un’altra possibilità, come spesso sogniamo tutti, di ricominciare da capo o di correggere gli errori del passato. Ma vuole anche abitare un’altra persona, nuova, diversa, sconosciuta.
Da queste due frasi, da questi due spunti è nata l’idea di proporre al pubblico la storia di Mattia Pascal e Adriano Meis concedendoci la libertà di giocare con questi due personaggi e sottolineando l’umorismo presente nel testo, pur lasciando intatto lo stile e il linguaggio originali. Perché un testo, anche se un classico, rimane un pre-testo per comunicare col pubblico. E visto il momento storico, meglio farlo con leggerezza”.
ENTRAMBE LE REPLICHE SONO SOLD OUT