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Ospedale di Branca, donato casco refrigerante al reparto di Oncologia per combattere l’alopecia

GUBBIO -Un’apparecchiatura che ha come obiettivo quello di contenere uno degli effetti collaterali più evidenti e temuti delle terapie oncologiche: l’alopecia. A questo serve il casco refrigerante “PaxmanScalp Cooler”, già in uso presso il reparto di Oncologia medica dell’ospedale di Città di Castello da circa 18 mesi, la prima in Umbria a beneficiare di tale dispositivo.

Questo apparecchio è stato donato in questi giorni al reparto di Oncologia del Presidio ospedaliero di Gubbio – Gualdo Tadino da Aelc (Associazione Eugubina per la lotta contro il cancro). Del valore di circa 47mila euro, l’acquisto è frutto di anni di raccolte fondi, iniziative e manifestazioni.

La cerimonia di presentazione del casco si è tenuta lunedì 10 febbraio all’Auditorium del nosocomio. Erano presenti Nicola Nardella, direttore generale dell’Usl Umbria 1, Benvenuto Procacci, presidente di Aelc, Vittorio Fiorucci, sindaco di Gubbio, Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino, Teresa Tedesco, direttore sanitario dell’ospedale di Branca, e Michele Montedoro, responsabile del reparto di Oncologia.

HANNO DETTO

Ringraziamo Aelc, il presidente Benvenuto Procacci e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa importante donazione che ci consentirà di migliorare l’umanizzazione del nostro ospedale mettendo sempre più al centro la persona con i suoi bisogni. Grazie alla donazione di questo dispositivo che consente di prevenire l’alopecia, uno degli effetti collaterali della chemioterapia che ha un forte impatto psicologico, sarà possibile migliorare il percorso di cura dei pazienti oncologici in carico al nostro reparto di oncologia. Ad oggi sono circa 6.000 i pazienti in carico, oltre 300 effettuano chemioterapie e giornalmente vengono effettuate 14-15 chemioterapie endovena”, hanno dichiarato il direttore generale Nicola Nardella e quello sanitario di Branca Teresa Tedesco.

Come da evidenze consolidate in letteratura scientifica, il ‘PaxmanScalp Cooler’ – ha spiegato Michele Montedoro – consente a circa il 70% dei pazienti sottoposti a chemioterapia (intervallo variabile dal 90% al 40% in base al tipo di trattamento) di ridurre l’alopecia a un tasso di grado lieve o nullo, grazie al suo sistema di vasocostrizione che riduce l’afflusso ematico al bulbo pilifero tramite l’applicazione di un casco che mantiene una temperatura costante tra 0° e -4°. Nonostante il dispositivo non impatti sulle prospettive di guarigione del paziente oncologico è estremamente rilevante il ruolo che può esercitare tale apparecchiatura nella preservazione di una buona qualità di vita durante i trattamenti: aspetti sempre più di rilievo in tutto il mondo oncologico, che soprattutto nell’ultimo decennio ha investito particolare attenzione e risorse in tale settore. ‘PaxmanScalp Cooler’ è innegabilmente un valore aggiunto che va a testimoniare l’attenzione dei reparti di oncologia nel trattare non solo i pazienti per ‘la malattia oncologica’, ma prendendosi cura della persona nella sua integrità, alleviando l’ulteriore carico emotivo legato alla caduta dei capelli. L’ottimizzazione dei trattamenti, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti, può sicuramente aumentare l’aderenza alle cure auspicando un miglior risultato delle terapie e rinforzando ancora maggiormente l’alleanza terapeutica medico-paziente”.

Questa è una bella ed importante giornata per Aelc – ha sottolineato infine Benvenuto Procacci – che arriva dopo anni di sforzi congiunti, di impegno costante e attento. È un giorno speciale per tutti i nostri soci, per i malati per le loro famiglie, per l’ospedale e per tutta la comunità. Consegniamo, infatti, ufficialmente al reparto di Oncologia dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino il ‘Paxman Scalp Cooler’. Questo casco refrigerante arriva all’ospedale di Branca dopo anni di raccolte fondi, iniziative, manifestazioni, supporto da parte di privati, di associazioni, contributi che, sommati ad anni di impegno intenso, completamente volontario, faticoso e costante, oggi ci vedono raggiungere l’obiettivo con grande gioia e soddisfazione”.

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