Riceviamo e volentieri pubblichiamo il testo della lettera aperta che Sistema San Sisto, a firma del presidente Luciano Tabarrini, ha inviato nei giorni scorsi alla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi.
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Con questa lettera, l’Associazione Sistema San Sisto desidera portare alla Sua attenzione alcune riflessioni e proposte per il quartiere di San Sisto. Queste derivano da un ampio dibattito nel territorio, internamente all’Associazione e con altre realtà associative, con toni anche accesi, ma corretti, su due temi principali:
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Il MetroBus (BRT): la sua realizzazione appare ormai inevitabile e inarrestabile. Siamo in attesa di riscontri sulle modifiche da noi proposte per ridurre l’impatto sulla vivibilità del quartiere.
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L’Agenda Urbana: questo progetto, che la “Sua” Amministrazione, tramite l’Assessorato competente, sta cercando di coprogettare in linea con il programma elettorale, riguarda la riqualificazione di San Sisto, nel suo insieme tramite la “cura”delle “aree verdi” ampiamente intese e di altre strutture sociali sportive interessate da questo “finanziamento, partendo, sicuramente, dalla costituzionedi una identità (mai avuta) con la realizzazione della Piazza Martinelli “. È fondamentale che tale intervento, compreso quello sulla “Piazza”, risponda ai bisogni dell’intero quartiere, integrando gli spazi riqualificati nel tessuto urbano e sociale.
San Sisto è una realtà importante per Perugia, ma il suo sviluppo, da troppo tempo privo di investimenti pubblici, è avvenuto spesso in modo disordinato, senza una pianificazione organica. È quindi necessario un intervento strategico che garantisca una trasformazione equilibrata e sostenibile.I fondi dell’Agenda Urbana rappresentano un’opportunità imperdibile, che può anche contribuire ad armonizzare l’investimento con l’impatto del MetroBus sulla vita quotidiana dei residenti. Tali risorse devono essere destinate in via prioritaria a San Sisto e solo nel caso in cui, dopo un’attenta e trasparente valutazione, risultasse impossibile utilizzarle per il Quartiere, si potrà considerare un lavoro alternativo, informando in modo adeguato tutte le parti coinvolte nella coprogettazione.Una decisione di tale portata dovrà essere ampiamente pubblicizzata e accompagnata dalla garanzia di una futura realizzazione degli interventi, con un’indicazione chiara delle tempistiche e delle risorse finanziarie disponibili.
1. Pianificazione e qualità urbana
Lo sviluppo del quartiere non può essere lasciato al caso o guidato solo da logiche catastali e di interesse economico. Alcuni interventi recenti, pur di qualità architettonica superiore alla media, risultano mal collocati nel contesto urbanistico.
È necessaria un’iniziativa comunale che promuova piani di recupero flessibili ma incisivi, capaci di orientare gli interventi edilizi e urbanistici in modo coerente. Il principio guida dovrebbe essere: “Governare la trasformazione”, evitando rigidità eccessive ma anche rinunce. L’Associazione Sistema San Sisto è pronta a collaborare attivamente, cercando anche il coinvolgimento di altre realtà associative del quartiere e oltre.
2. Università e spazi per studenti
L’Università rappresenta una grande risorsa socio-economica per San Sisto. Un progetto di riqualificazione che punti alla valorizzazione del quartiere non può prescindere dalla creazione di spazi adeguati per i giovani e gli studenti.
Una possibile soluzione potrebbe essere la realizzazione di uno studentato, con aree dedicate allo studio, servizi e spazi ricreativi. È importante individuare fin da ora le aree più idonee, privilegiando la riqualificazione di edifici esistenti piuttosto che il consumo di nuovo suolo.
3. Verde pubblico e impianti sportivi
Il quartiere presenta numerosi spazi incolti e privi di una destinazione chiara. È necessario integrarli in una strategia organica del verde urbano, restituendoli alla comunità come parchi e aree di aggregazione. Garantendo e salvaguardando il Patrimonio esistente già sotto attacco (anche in modo scellerato, secondo molti cittadini) dai lavori necessari per il Progetto BRT
Se le aree sono private, si potrebbe valutare l’opzione dell’esproprio per interesse sociale, al fine di creare un anello verde continuo intorno a San Sisto. Questo progetto porterebbe benefici ambientali significativi e deve includere la riqualificazione di impianti sportivi esistenti ovvero abbandonati (stadio, campi da bocce, calcetto, pallacanestro), favorendo anche la connessione con percorsi ciclo-pedonali verso Centova, il cimitero di Ponte della Pietra, Monte Lacugnano e altre zone limitrofe.
Sarebbe inoltre opportuno:
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Avviare un programma di manutenzione e rigenerazione del viale dei Mandorli insieme alla cittadinanza.
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Realizzare un censimento delle aree verdilargamente intese per valutarne stato e utilizzo. Cercandodi approfondire e chiarire le incongruenze che ci sono in quasi tutte le aree edificate e che riguardano determinate porzioni di territorio legate alle lottizzazioni, ma che non si capisce bene di chi siano le competenze per la loro manutenzione (Comune, condominio, privato proprietario).
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Verificare e censire il patrimonio arboreo del quartiere.
4. Spazi sociali e sanitari
Accogliamo con favore l’idea di ristrutturare lo spazio socio-sanitario di via Pegolesi, da destinare anche alle associazioni operanti nel sociale e nella sanità.
Altri spazi sociali dovrebbero essere individuati nel Polo Sportivo di via Donizetti, oggi percepito come troppo distante, e nell’area del Palazzetto dello Sport, recentemente oggetto di un importante intervento con fondi del PNRR.
Anche il Teatro Foresi, con l’area verde soprastante, meriterebbe una radicale riqualificazione, così come tutta la zona Zodiaco, che presenta potenzialità non sfruttate.
5. Mobilità sostenibile e sicurezza stradale
L’idea di verificare la possibilità di trasformare alcune zone del quartiere in Zona con limiti di velocità più ampi (15, 30, 40) per favorire la mobilità pedonale è condivisibile, ma necessita di un’adeguata pianificazione della rete ciclo-pedonale.
È essenziale:
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Migliorare la manutenzione dei marciapiedi.
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Ripensare la viabilità con sensi unici intelligenti, che disincentivino il traffico di solo attraversamento.
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Garantire segnaletica e illuminazione adeguate in tutte le zone di San Sisto a partire dagli attraversamenti pedonali.
6. Infrastrutture di collegamento
Il sottopasso ferroviario è indispensabile per regolarizzare il passaggio del MetroBus (BRT) potendolo in qualche maniera rendere accettabile e migliorare la viabilità.
In alternativa, il ponte ciclopedonale dovrebbe avere una chiara funzione urbanistica ed estetica, evitando soluzioni architettonicamente discutibili.
7. Riqualificazione di Piazza Martinelli
La trasformazione di Piazza Martinelli in un’area pedonale di pregio è un’ottima iniziativa, ma deve essere sostenuta da un piano comunale coerente. La piazza potrebbe diventare un polo culturale e sociale per tutta la città, ospitando eventi e attività, a condizione che siano garantiti:
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Parcheggi adeguati.
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Un punto di ristoro.
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Il mantenimento e la valorizzazione del mercato.
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Una gradinata verde realmente fruibile, non solo scenografica, ma fruibile da tutti e rendendola più naturale possibile.Potendo immaginare anche un’area che possa servire anche da palco per iniziative, ma rimanere nella quotidianità una zona integrata e in piena continuità con la Piazza stessa.
Conclusione
San Sisto ha bisogno di una visione chiara e di una regia urbanistica che ne guidi la trasformazione. Le chiediamo di farsi promotrice di un dialogo costante con i cittadini, i tecnici e gli operatori economici, garantendo la massima trasparenza e decisioni adeguate in linea con quanto stabilito nel suo programma elettorale.
L’obiettivo è rendere il quartiere più vivibile, sostenibile e attrattivo, combinando esigenze sociali, energetiche, economiche e tecnologiche con una visione di comunità.
Questa nostra valutazione recepisce il documento compilato da nostri soci professionisti, che si allega, contenente considerazioni, proposte e domande di tipo tecnico sui bisogni espressi all’interno della nostra Associazione.