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“Salto di specie” di Controcanto Collettivo al Teatro Mengoni di Magione

MAGIONE Sabato 1 febbraio alle ore 21 va in scena “Salto di specie” di Controcanto Collettivo al Teatro Mengoni di Magione. In scena gli attori Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca.

LO SPETTACOLO

“La relazione tra uomo e animale nella nostra porzione di mondo – si legge nella presentazione dello spettacolo – vive in certo senso di un paradosso: al rapporto stretto e quasi filiale che spesso l’uomo instaura con alcune specie animali fa da contrappunto lo sfruttamento indiscriminato e indifferente che riserva ad altre. Cosa impedisce all’empatia di propagarsi? Come si costruisce e come si abbatte l’argine che la confina?”.

LA REGISTA

Noi esseri umani siamo al vertice del creato, là dove ci hanno messo i greci e inchiodato i cristiani. – spiega la regista Clara Sancricca – Dal nostro trono di superiorità intellettuale e adattiva abbiamo imparato a servirci del resto -minerale vegetale o animale che fosse- a nostra discrezione, senz’altro limite che quello della nostra convenienza. Eppure nei secoli, e più forte negli ultimi, abbiamo imparato anche l’amore per alcune creature non umane, ammettendole nella sfera della nostra cura, attenzione e compassione. Le abbiamo accolte nelle nostre case, integrate nelle nostre vite, annoverate tra i nostri affetti. Alcune, però. Non tutte. L’orizzonte della nostra empatia abbraccia ciò che ci è vicino, ciò che ci è visibile e soprattutto ciò che ne è ritenuto degno. Ma i confini di questa dignità sono tracciati con un righello ambiguo e spietato; un criterio di utilità, di gusto e persino di capriccio, che ci piace e ci serve chiamare – alternativamente – natura o cultura. Così l’armatura del nostro sguardo separa le sofferenze animali degne della nostra compassione da quelle che ne sono indegne, fa che essa si dispieghi copiosa dove la crediamo coerente e rimbalzi senza rumore contro gli argini che le abbiamo costruito, oltre i quali la pietà si fa inopportuna, un po’ patetica e spesso risibile. Ma se per un palpito, o anche solo per accidente, qualcosa ci disarmasse lo sguardo e se lo sguardo disarmato tornasse più libero di vedere, al di fuori, al di sopra, al di sotto delle categorie con cui abbiamo imparato a conoscere le cose e persino ad amarle, allora magari i tracciati potrebbero confondersi, le gerarchie saltare e potrebbe aprirsi uno spazio dove niente sia valido se non la misura del dolore”.

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Lo spettacolo è fa parte della Stagione organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con l’amministrazione comunale  di Magione.

Info e biglietti

PRENOTAZIONE TELEFONICA Botteghino Telefonico Regionale del TSU 075 57542222, tutti i giorni feriali dalle 17 alle 20.

La vendita online è disponibile sul sito www.teatrostabile.umbria.it

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