FOLIGNO – Il dipinto raffigurante Francesco Ceccarelli, conservato a Foligno e appartenente al patrimonio comunale, offre uno spunto per scoprire la vita di questo celebre cantante evirato che visse tra il 1752 e il 1814. L’opera, donata al Comune nel 1936 da monsignor Faloci Pulignani, evidenzia la figura del musicista folignate che entusiasmò le platee dei maggiori teatri europei del XVIII secolo. Nel 2013, grazie alla musicologa Biancamaria Brumana, il dipinto è stato attribuito al ritrattista ufficiale di Mozart, Johann Nepomuk della Croce.
Proprio davanti all’effigie del musicista, esposta in una sala di Palazzo Trinci, venerdì 29 novembre l’associazione Pro Foligno ha approfondito la figura di Ceccarelli attraverso un interessante dibattito condotto da Sandro De Felicis.
Nato a Foligno, Ceccarelli subì la castrazione prima della pubertà, un destino che molti cantanti dell’epoca condividevano per preservare una voce unica, acuta e potente allo stesso tempo. Questa barbara pratica, triste fenomeno tipicamente italiano, fu applicata per diverso tempo ai giovani cantori con la speranza di un brillante futuro, nonostante potesse non sortire gli effetti vocali sperati o addirittura causare la morte del fanciullo. Ceccarelli, così come il noto Farinelli, fu uno dei rari casi in cui il successo fu duraturo e strepitoso, artista ammirato come stella dell’opera. La carriera del giovane folignate iniziò a Città di Castello e proseguì a Perugia, dove interpretò ruoli femminili in opere di compositori come Carlo de Franchi e Niccolò Piccinni. Dopo i successi in tutta Italia, si trasferì a Salisburgo: qui divenne un membro importante della cappella dell’arcivescovo, incrociando la strada della famiglia Mozart. In particolare, Wolfgang Amadeus Mozart apprezzò le sue doti vocali e compose diversi brani per lui. Ceccarelli divenne un amico intimo di Mozart, partecipando a serate musicali e progetti musicali insieme. La sua figura si inserisce così in uno dei contesti musicali più raffinati e importanti dell’epoca.
Successivamente, Ceccarelli proseguì la sua carriera a Magonza e infine a Dresda, dove divenne cantante da camera della corte sassone. Nella città tedesca conobbe e strinse una profonda amicizia e un sodalizio artistico con il compositore perugino Francesco Morlacchi che ricopriva l’incarico di Maestro di cappella dell’Opera italiana a Dresda.
Tra le opere scritte appositamente per Ceccarelli, ricordiamo “Le astuzie di Rosina” di Carlo de Franchi, “Le contadine bizzarre” di Niccolò Piccinni, e il “Recitativo e Rondò” K 374 di Mozart.
La Pro Foligno, antica associazione attiva dal 1905, promuove attività culturali importanti, e grazie agli appuntamenti di Foligno segreta, valorizza il patrimonio culturale locale affrontando tematiche poco note e proponendo approfondimenti su personaggi di spicco del nostro territorio. Francesco Ceccarelli si inserisce sicuramente tra le figure che meritano una giusta attenzione, avendo affrontato importanti palchi in Italia e all’estero con capacità vocali tali da poter ricoprire ruoli femminili e maschili in repertori operistici, di musica sacra e da camera.