PERUGIA – Il Rettore Maurizio Oliviero ha conferito stamani, mercoledì 20 novembre, il Dottorato di Ricerca Honoris Causa in Biotecnologie alla professoressa Emmanuelle Charpentier, Premio Nobel per la Chimica 2020, in riconoscimento del suo fondamentale e straordinario contributo all’avanzamento delle Scienze e al progresso dell’Umanità.
EMMANUELLE CHARPENTIER
Microbiologa, genetista e biochimica francese, la Professoressa Charpentier ha ricevuto la sua educazione scientifica presso l’Università Pierre e Marie Curie e l’Istituto Pasteur a Parigi, Francia. Fondatrice, direttrice scientifica e manager della Max Planck Unit for the Science of Pathogens, è attualmente professoressa onoraria presso l’Università Humboldt (Berlino, Germania). Nel corso della sua straordinaria carriera accademica e scientifica, ha ricoperto incarichi di docenza presso autorevoli istituti di formazione superiore, quali l’Helmholtz Center for Infection Research e la Hannover Medical School (Germania), l’Università di Umeå (Svezia), e l’Università di Vienna (Austria). Ha inoltre svolto attività di ricerca presso la Rockefeller University, il New York University Medical Center, lo Skirball Institute of Biomolecular Medicine, a New York e il St. Jude Children’s Research Hospital, a Memphis (USA).
Universalmente riconosciuta come una delle maggiori scienziate del nostro tempo grazie alle sue innovative e rivoluzionarie ricerche, che hanno gettato le basi per la tecnologia di ingegneria genomica CRISPR-Cas9, la Professoressa Charpentier ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali, incluso il Premio Nobel per la Chimica nel 2020. È componente eletta di accademie scientifiche nazionali e internazionali e co-fondatrice di CRISPR Therapeutics ed ERS Genomics, insieme a Rodger Novak e Shaun Foy.
LA LECTIO
Charpentier ha innanzitutto riconosciuto il grande privilegio di ricevere il titolo di dottore di ricerca honoris causa da parte dell’Università degli Studi di Perugia. Ha evidenziato come questo titolo premi il lavoro suo e del suo team di ricerca sull’editing genetico CRISPR-Cas9. Questa tecnologia, comunemente nota come “forbici genetiche programmabili”, consente di modificare con precisione il DNA, i geni e i genomi degli organismi viventi.
La scienziata ha sottolineato che questa tecnologia ha rivoluzionato molte aree delle scienze della vita. Tra queste vi sono la microbiologia, la biologia delle infezioni, l’immunologia, la biologia cellulare e la biologia dello sviluppo. Ha citato anche la ricerca sul cancro e sul cervello, evidenziando le applicazioni non solo nel settore medico. L’editing genico, infatti, sta contribuendo allo sviluppo di terapie innovative come l’immunoterapia per il cancro e la terapia genica per le malattie ereditarie.
La Professoressa ha ribadito che la ricerca è un lavoro collettivo. Ha condiviso il riconoscimento con gli ex colleghi e membri del team che hanno contribuito con dedizione a raggiungere questo risultato. Ha ringraziato i laboratori delle università in cui ha lavorato. Ha inoltre sottolineato il valore della mobilità e della diversità fra le ricercatrici e i ricercatori internazionali, aspetti che vanno oltre i benefici per i singoli individui. Le interazioni dimostrano che, nonostante differenze di cultura, etnia e nazionalità, le ragioni per cui si lavora insieme superano quelle che possono allontanare.
La Premio Nobel si è poi rivolta alle giovani generazioni, alle studentesse e agli studenti presenti in Aula Magna, invitandoli a essere perseveranti, tenaci, curiosi, appassionati e ben informati. Ha ricordato che la ricerca, così come la vita, non è lineare: qualsiasi piano può essere messo alla prova da ostacoli inaspettati o sorprese. Tuttavia, ha concluso la scienziata, ogni sfida sarà preziosa e potrà insegnare qualcosa, costringendo costringerà a riflettere su se stessi e ad allargare le proprie vedute.
HANNO DETTO
Il Rettore Maurizio Oliviero: «Il conferimento del prestigioso titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa alla Professoressa Emmanuelle Charpentier rappresenta un momento di straordinaria rilevanza per l’Università degli Studi di Perugia, che ne riconosce così l’eccezionale contributo alla scienza e all’umanità – ha dichiarato il Rettore -. Pioniera del rivoluzionario sistema di editing genomico CRISPR-Cas9, la Professoressa Charpentier ha inaugurato nuove frontiere nella ricerca scientifica e medica, offrendo strumenti innovativi per la genetica e aprendo prospettive senza precedenti per la cura di malattie ereditarie e per l’avanzamento della biotecnologia.
La sua eccezionale capacità di coniugare rigore scientifico e creatività, unitamente a un profondo senso di responsabilità verso le implicazioni etiche e sociali del progresso scientifico, rappresentano un modello per le nuove generazioni di studiosi, ricercatrici e ricercatori. Il suo lavoro non solo ha trasformato il panorama della scienza moderna, ma ha anche alimentato un dibattito globale sulle applicazioni responsabili e sostenibili delle tecnologie avanzate. Il dottorato conferito oggi – ha concluso il Rettore Oliviero – è quindi un riconoscimento non solo ai risultati straordinari già raggiunti dalla Professoressa Charpentier, ma anche al suo ruolo di guida e ispirazione per il futuro, in un percorso che vede il nostro Ateneo impegnato al fianco delle più prestigiose istituzioni internazionali nel promuovere la scienza al servizio dell’Umanità. Rivolgo dunque le mie più sentite congratulazioni alla Professoressa Emmanuelle Charpentier, che oggi entra ufficialmente a far parte, come Dottore di Ricerca Honoris Causa, della grande comunità dell’Università degli Studi di Perugia».
Carla Emiliani, ordinario di Biochimica e delegato del Rettore per il settore Didattica: «Con il suo lavoro pionieristico, la professoressa Charpentier ha ampiamente dimostrato come una scienziata possa realmente contribuire a plasmare e trasformare il mondo. Le sue ricerche sull’editing del genoma hanno reso la manipolazione genetica rapida e accessibile, rivoluzionando la biologia e aprendo la strada a una vasta gamma di applicazioni in diversi settori, quali la medicina, l’agricoltura, la produzione di energia e la conservazione ambientale”.Con il suo lavoro pionieristico, la professoressa Charpentier ha ampiamente dimostrato come una scienziata possa realmente contribuire a plasmare e trasformare il mondo. Le sue ricerche sull’editing del genoma hanno reso la manipolazione genetica rapida e accessibile, rivoluzionando la biologia e aprendo la strada a una vasta gamma di applicazioni in diversi settori, quali la medicina, l’agricoltura, la produzione di energia e la conservazione ambientale. La storia professionale e la visione del mondo della professoressa Charpentier sono ispirate da una nobile missione, che si sposa perfettamente con i valori del nostro Ateneo: dimostrare che la tecnologia possa effettivamente migliorare l’umanità, senza ignorare le sfide reali che essa presenta».