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Dentro e fuori di noi con la geodanza dell’associazione “Eurinome”

PERUGIA – Un pomeriggio per esplorare lo spazio fisico in cui siamo immersi ed il paesaggio interiore dentro e fuori di noi attraverso la danza, con l’obiettivo di riscoprire il proprio legame con la natura e il territorio. E’ la proposta di geodanza organizzata il giorno 28 settembre da “Eurinome”, associazione sportivo dilettantistica che si occupa principalmente di  danzamovimentoterapia, inserita all’interno dell’evento nazionale Urban Nature indetto dal Wwf. Urban Nature, arrivato alla sua VIII edizione nasce per diffondere il valore e la cura della natura in città per il benessere delle persone, rinnovando il modo di pensare e pianificare gli spazi urbani, favorendo azioni virtuose da parte di amministratori, comunità, cittadini, imprese, università e scuole per proteggere e incrementare la biodiversità nei sistemi urbani.

 

“La geodanza – spiega la professoressa Alba Naccari, presidentessa dell’associazione – è un’attività di interazione con il contesto nel quale siamo immersi ed immerse che può essere una stanza, un museo, una piazza, un bosco, una foresta… Noi ormai viviamo in una situazione in cui la natura è fortemente acculturata, cioè integrata con la cultura, e quello che noi auspichiamo è che lo sia in maniera positiva, bella, arricchente, benefica, per tutte le creature che la abitano, esseri umani compresi. E’ quindi un’attività di movimento che si ispira proprio alle forme degli elementi o degli spazi, agli odori, ai suoni. Un’ attività anche molto meditativa che richiede una forte presenza interiore, una capacità di stare nel qui e ora ed essere molto a contatto con se stessi, se stesse, ma anche di essere aperti al mondo che ci circonda. Infatti sono attività molto belle anche dal punto di vista degli incontri, come abbiamo fatto in questa occasione dove, dopo un lavoro molto centrato sull’ascolto di sé, siamo andati nella direzione dell’incontro con l’altro inteso come persona ma anche ambiente, alberi, cielo, nuvole e così via”.

 

 

La geodanza si basa sul principio che il movimento del corpo possa essere influenzato e ispirato dagli spazi geografici e naturali circostanti, creando una forma di espressione artistica che riflette l’ambiente in cui ci si trova: l’incontro si è aperto all’esterno, nello spazio antistante al Cva di Casaglia, dove, sotto la guida attenta della professoressa Naccari, il gruppo dei partecipanti è stato invitato a connettersi con il paesaggio intorno. Il contatto con la terra che sostiene, la brezza, il sole che riscaldava le braccia levate verso l’alto, sono stati punti di attenzione e partenza per tutta una serie di movimenti tanto liberi e spontanei quanto veri e intensi. Disegnare con le mani ed il corpo le forme degli alberi, delle case, delle persone intorno, in un lavoro sempre più intimo e profondo che ha dato vita ad una danza in armonia con gli elementi, naturali e non, presenti nel luogo. L’esplorazione è continuata poi all’interno del Cva, in uno spazio esso stesso trasformato, per lasciarsi andare a una danza ora più meditativa e personale, ora più di interazione con l’altro, esplorando le emozioni e i pensieri emersi dal contatto con la natura, per concludere con una fase meditativa e poi di condivisione del proprio vissuto.

 

 

Eccellenza umbra nel campo della formazione in danzamovimentoterapia, l’associazione Eurinome non si occupa solo di geodanza e richiama iscritti da ogni parte d’Italia offrendo un’ampia gamma di attività  volte al benessere psico-fisico, alla crescita personale e alla consapevolezza corporea. Anche quest’anno organizza  il master di primo livello in Pedagogia della Mediazione Corporea e Danzamovimentoterapia, riconosciuto dall’Apid (Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia): il master si propone di formare professionisti esperti di pedagogia della mediazione corporea ed espressiva e della danzamovimentoterapia ed è rivolto a chi già opera o vuole formarsi in ambito psicologico o pedagogico proponendosi di fornire gli strumenti necessari per arricchire e consolidare le proprie competenze nell’ambito delle strategie pedagogiche ludico-motorie ed espressive. Le materie del master, che ha la durata di due anni e sei mesi con incontri di teoria e pratica a cadenza mensile, spazieranno dalla psicologia alla psicopatologia, dalla fisiologia alla didattica, dalla biomedicina alle varie tecniche di movimento come danze strutturate e coreografiche.
La metodologia alla base è quella della danzamovimentoterapia simbolico-antropologica: tale metodologia si basa su un approccio olistico alla persona, come formazione rivolta a tutte le dimensioni dell’essere umano, in tutte le fasi della sua vita, attraverso il movimento e la danza proposte insieme ad altre tecniche espressive e di ascolto interiore come la danza etnica, il teatro danza, l’immaginazione attiva o la meditazione in movimento, messe in pratica all’interno di uno specifico setting, valorizzando lo spessore simbolico-culturale della gestualità umana. Come spiega la professoressa Naccari, che ne è la responsabile per la didattica, nel suo testo “Le Vie della Danza. Pedagogia narrativa, Danze Etniche e Danzamovimentoterapia”: “si tratta qui di lasciare che il simbolo prenda forma, intrattenendosi con esso, abitandolo, per assumerne l’enorme valenza trasformativa […] sperimentarlo in sé percettivamente ed emotivamente.
Questo confronto con le immagini diventa dunque motore di trasformazione e spinta per incamminarsi lungo la strada di quello che Jung chiama “processo di individuazione”, ovvero quel percorso esistenziale, che spesso dura tutta una vita, dove l’essere umano si incammina per ricercare la realizzazione del suo più vero Sé, integrando conscio e inconscio.
Così come l’antica dea Eurinome, dal quale l’associazione prende il nome, che danzando sulle acque all’inizio del tempo, dà forma al mondo, in questo modo le diverse attività motorie diventano una vera e propria palestra di vita dove è possibile dare forma alla propria interiorità attraverso il movimento, contattando ed imparando a gestire vissuti ed emozioni.

La formazione così proposta permette di operare poi attraverso le specifiche metodologie di pedagogia della mediazione corporea e danzamovimentoterapia, nei diversi ambiti dell’educazione e dell’istruzione, in quelli di prevenzione, riabilitazione e cura, in contesti formali e non e con tutti i cicli di vita.

 

Per maggiori informazioni: https://www.danzaterapiasimbolica.it/

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