FERENTILLO – Sono trascorsi più di 500 anni quando da quel 20 agosto il popolo, colpito dalla peste, invocò il tribuno delle guardie pretoriane martirizzato nel 300 d.C. sotto gli imperatori Diocleziano e Massimiano. San Sebastiano è il patrono delle guardie municipali d’ Italia e di Ferentillo. L’arte in generale si è sbizzarrita nel rappresentarlo sotto varie forme, con tecniche e materiali più disparati. La sua effige riproduce il corpo di un giovane prestante, raffigurato nel momento del supplizio delle frecce. Scultura, pittura, grafica, acquerello, in tutti i tempi molti artisti ci hanno lasciato numerosissime immagini di questo personaggio, soprattutto negli edifici di culto, dalle piccole cappelle alle parrocchiali.
Nel territorio di Ferentillo ogni edificio di culto comprese le frazioni ha il suo dipinto del tribuno delle guardie pretoriane di coppia quasi sempre con San Rocco. Questa volta proponiamo in dipinto del pittore Riccardo Martinelli tecnica mista su cartoncino 30 x 30.
Il giovane nudo, senza frecce del martirio, emerge dal fondo del dipinto in tutta la sua bellezza voluttuosa nell’atto di ascendere al cielo con il movimento delle braccia e con le mani sembra voler aggrapparsi a quegli sprazi di cielo azzurro; ma la predominanza delle ombre, impediscono il volo verso l’ Onnipotente. Una società ancora contaminata dal peccato, che cerca una soluzione definitiva al travaglio di ogni giorno. Una società che cerca una via di speranza contro le guerre, oppressione, fame, miserie, bullismo, razzismo, omofobia, transfobia, discriminazione del diverso, violenza di genere, ecc. Bene la risoluzione anatomica delle parti in esposizione e in movimento; buona la tecnica, ottimo il messaggio.