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Danza, canto, musica e teatro: ecco la Circle Song&Dance di Charles Raszl, Flavia Chiacchella e Valentina Romizi

PERUGIA –  Sono ormai pochi i giorni che ci separano dall’apertura di Umbria Jazz e, anche quest’anno, per iniziare ad immergersi nell’atmosfera festosa che invaderà piazze, strade e luoghi della nostra città, l’evento avrà delle anteprime speciali giovedì 11 luglio. Tra queste, UJ4KIDS presents Bourbon Street al Borgobello, sarà una giornata dedicata alle realtà musicali del perugino e vedrà numerose scuole di musica di Perugia scendere in strada per una festa che promette di trasformare corso Cavour in una vera e propria New Orleans, con spettacoli senza sosta fino a tarda notte.

È proprio all’interno di questa giornata, che troveremo dalle 21 alle 22, in fondo alle Scalette di Sant’Ercolano, anche “Circle Song&Dance”, particolare evento organizzato dal Collettivo Rosario, condotto e facilitato da Charles Raszl, Flavia Chiacchella e Valentina Romizi.

 

Unione di intenti e talenti, sinergia profonda tra persone diverse, viaggio corale che unisce danza, canto, musica, teatro. E sogni, che prendono corpo nella realtà.

Questo e molto altro ancora, è il Collettivo Rosario, progetto condiviso che nasce nel 2019 sotto la direzione artistica del poliedrico artista Charles Raszl. Chitarrista, arrangiatore, compositore, ballerino, educatore artistico, direttore musicale e teatrale, Charles nasce e si forma in Brasile, dove fin da piccolo si immerge nella cultura sonora e corporea della Capoeira. Poi gli studi al conservatorio e la laurea in educazione musicale, i mille progetti fino a Barbatuques, gruppo brasiliano di riferimento internazionale per la body music con cui partecipa nel 2016 alla cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro e che rappresenta per lui “un luogo dove ho messo tutti gli ingredienti insieme ed ho sviluppato un percorso di questo universo che risuona dentro di me”, rimanendo, come lui stesso si definisce “un musicista popolare”.

 

 

“Il Collettivo Rosario – racconta Valentina Romizi, danzatrice, trainer vocale e membro del collettivo – è un gruppo di artisti e performer con diverse  provenienze geografiche e di formazione, che vanno dalla musica al teatro, dal canto alla danza, alla composizione. Charles ci ha messi insieme per dar vita ad un gruppo di quella che si chiama Body Music, una pratica che viene universalmente definita come  la danza che puoi sentire e il suono che puoi vedere. La Body Music è musica fatta col corpo ed usa il corpo come strumento percussivo e la voce come strumento melodico creando una polifonia sia ritmica sia vocale.

Dal 2019, anno in cui è nato il collettivo, noi ci vediamo a cadenza mensile, anche durante la pandemia ci vedevamo online, allo spazio Nu a Pontedera, studiando e sperimentando, mettendo insieme uno spettacolo che si chiama Fiu Azul che sta girando l’Italia. Fio Azul è una performance che indaga e racconta il mondo della tradizione e della cultura popolare. Una sperimentazione nella quale due mondi trovano punti di incontro a volte inaspettati creando un ponte che attraversa l’oceano, che collega il sostrato brasiliano con quello mediterraneo.

 

Nel 2022, inizia a farsi strada in alcuni di noi del collettivo, l’esigenza di avere in qualche modo un’istituzione che potesse supportare la parte performativa e burocratica e la volontà di portare ognuno nel proprio territorio, le pratiche di Body Music e di Voice singing.

Da ciò è nata un’associazione, l’associazione Rosario appunto, che è un po’ il cuore pulsante del collettivo e che propone workshop di voce e corpo in varie zone d’Italia: a Trento dove c’è la sede, nella zona dell’alta Toscana e Bologna e poi noi qui, a Perugia, dove abbiamo portato nomi importanti e organizzato anche un festival, “Corpi in festa”, la cui prima edizione è stata a dicembre 2023 e la prossima sarà marzo 2025.

 

Nel gennaio 2024 poi, seguendo l’idea di Charles di creare un coro diciamo non canonico, abbiamo iniziato a fare degli incontri a cadenza mensile  per mettere insieme persone che non fossero necessariamente cantanti o fisse ma persone che avessero semplicemente voglia di cantare insieme. Arriviamo quindi a quello che si farà l’11 luglio, una circle song che sarà l’ultimo della serie di incontri iniziata a gennaio in via Birago con la collaborazione dell’associazione cap 06124”.

 

 

Le circle songs sono una forma di improvvisazione musicale in cui un gruppo di persone si dispone in cerchio e crea musica in modo collettivo. Il cerchio viene diviso in spicchi ideali di 4 o 5 sezioni in base al timbro vocale, tenore, soprano, contralto, ecc. Al centro, uno o più facilitatori, conducono il gruppo ed assegnano ad ogni “spicchio” una frase musicale che viene ripetuta e che si intreccia con le altre andando a creare un dialogo musicale.

“Ovviamente non sono frasi musicali a caso – prosegue Valentina –  ma frasi che possono intersecarsi tra di loro andando a formare una polifonia che è assolutamente improvvisata. Poi ci sono una serie di giochi musicali legati a giocare con il tempo o il volume che vanno a modificare l’orchestra che si è creata. Da qualche tempo, e anche giovedì sarà così, abbiamo provato ad aggiungere una parte di movimento che conduco io, dove insieme alla parte vocale viene data una piccola frase di movimenti che hanno l’obiettivo di aiutare a tenere il tempo. Così si viene a creare una specie di cerchio danzante e cantante, un’orchestra improvvisata dove la bellezza sta nel fatto che non sarà mai uguale. L’idea che ci piace molto della circle song and dance come l’abbiamo chiamata, è il fatto che non esiste l’errore, non c’è la performance ma conta il risultato d’insieme. Ognuno porta ciò che può, ciò che in quel momento sente di poter dare e con la sua presenza e azione rende possibile la realizzazione di questa magia. Il gruppo riesce a sostenere e spesso, da frasi che a volte vengono un po’ storpiate o riadattate, vengono fuori nuove creazioni. Questa è una grande sfida per chi conduce ma è anche secondo noi il bello. Si dà a tutti la possibilità di partecipare e l’obiettivo non è il risultato ma riuscire a stare tutti nel fare la stessa cosa per raggiungere quello che è un risultato superiore, collettivo”.

 

Appuntamento quindi l’11 luglio, per un evento a partecipazione gratuita, un’esperienza che unirà artisti e spettatori in un unico respiro, una celebrazione della creatività umana e della connessione attraverso la musica.

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