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Oggi presentazione del volume “Spoleto 1964. La settima edizione del Festival dei Due Mondi”

SPOLETO – Stamani, 3 luglio, nell’ambito della sessantasettesima edizione del Festival dei Due Mondi, alle ore 9.30, nella sede della Sezione di Archivio di Stato di Spoleto, in Largo Ermini, inaugurazione presentazione del volume Spoleto 1964. La settima edizione del Festival dei Due Mondi. Con questa iniziativa la Sezione dell’Archivio di Stato di Spoleto prosegue la ricerca sulle origini del Festival dei Due Mondi. Attraverso una conferenza, un libro, una mostra, si ripercorrono momenti straordinari di storia per rileggere le origini della manifestazione.

Il volume “Spoleto 1964, il settimo Festival dei Due Mondi”, pubblicato grazie al contributo di Fondazione “Francesca, Valentina e Luigi Antonini” e con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, si avvale di una prefazione di Camillo Corsetti Antonini, presidente della Fondazione “Francesca, Valentina e Luigi Antonini”, della presentazione di Cinzia Rutili, direttore dell’Archivio di Stato di Perugia, e si articola in cinque capitoli: Festival dei Due Mondi 1964. Protagonisti e spettacoli di Moreno Cerquetelli; Spoleto ’64 raccontato dal NY Times e dalla stampa straniera di Marco Rambaldi; Spoleto 1964, la città e il Festival di Antonella Cristina Manni; un intervento dell’architetto Giuliano Macchia sul rapporto tra Festival e Centro Storico dal titolo Giuseppe Nicolosi. Architettura e città; Il Festival del 1964 nei documenti della Sezione di Archivio di Stato di Spoleto di Paolo Bianchi.

Verrà inaugurata anche la mostra “Spoleto 1964, il settimo Festival dei Due Mondi”, a cura della Sezione dell’Archivio di Stato di Spoleto, è allestita nei locali dell’istituzione archivistica (Largo G. Ermini, 1), visitabile dal 3 luglio 2024 fino al 30 settembre 2024 (lunedì, ore 9-13:30 e 15-17; martedì ore 9-13:30; mercoledì ore 9-13:30; giovedì ore 9-13:30 e 15-17; venerdì 9-13:30).

Alla conferenza dal titolo “Nelle pagine della cultura: il Festival dei Due Mondi, la città e il mondo dell’informazione”, portano i saluti istituzionali Cinzia Rutili, direttrice dell’Archivio di Stato di Perugia, Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, Monique Veaute, direttrice artistica del Festival dei Due Mondi di Spoleto,  Giovanni Parapini, direttore Rai Umbria,  Marco Petrini Elce, Presidente Ordine Architetti P.P.C. della provincia di Perugia; Riccardo Regi, Ordine Giornalisti Umbria e direttore della nostra testata vivoumbria.it; intervengono gli autori del volume Spoleto 1964, il settimo Festival dei Due Mondi,  Moreno Cerquetelli, Giornalista; Marco Rambaldi Giornalista; Antonella Manni Storico dell’arte e Giornalista; Giuliano Macchia, Architetto; Paolo Bianchi, Responsabile Sezione Archivio Di Stato di Spoleto.

IL VOLUME

“Spoleto 1964, il settimo Festival dei Due Mondi. Polemiche su “Bella Ciao”, Louis Malle regista di “Der Rosenkavalier” diretto da Schippers. Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn, Paul Taylor e Twyla Tharp. Prime riflessioni su Festival e centro storico.

Il 1964 per il Festival è un’edizione di svolta, con il più alto numero di rappresentazioni e di presenze rispetto agli anni precedenti, segnata dal successo dell’opera Der Rosenkavalier di Von Hofmannsthal-Strauss per la regia di Louis Malle, diretta da Thomas Schippers. Alla prima, al Teatro Nuovo, sono presenti Aldo Moro e l’allora ministro dello spettacolo Achille Corona. All’inizio dell’anno si era registrata la grave perdita della direttrice generale Anna Venturini, scomparsa per un improvviso malore. Mentre, in una persistente carenza di risorse, a minacciare di nuovo il trasferimento del Festival in un’altra città, arriva l’allettante proposta di Bergamo che offre a Menotti 200 milioni di Lire. Per la danza, grandi star come Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn sono protagonisti di Raymonda: prima del debutto la Fonteyn viene richiamata a Londra al capezzale del marito ferito gravemente, sostituita da Doreen Wells, tornerà a sorpresa solo per l’ultima rappresentazione. Nel 1964 torna al Festival il coreografo Paul Taylor con i suoi ballerini, tra cui una giovane e ancora sconosciuta Twyla Tharp. La settima edizione del Festival nell’immaginario collettivo si ricorda anche per le polemiche suscitate dallo spettacolo Bella Ciao messo in scena al Teatro Caio Melisso da Filippo Crivelli e Roberto Leydi: la canzone Gorizia cantata da Michele Straniero provoca indignazione, causerà denunce e interrogazioni parlamentari. Nell’ambito degli eventi collaterali si incastona un primo convegno che centra l’attenzione sul ruolo del Festival dei Due Mondi nello sviluppo del centro storico con interventi, tra gli altri, del critico e storico dell’arte Giovanni Carandente e dell’architetto Giuseppe Nicolosi.

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