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I “Voli di Pace” del Laboratorio di Patchwork di Unitre per “Orvieto in fiore”

ORVIETOSorrisi, emozione e un pizzico di orgoglio: la presentazione di “Voli di Pace”, ultima produzione del Laboratorio di Patchwork, è stata l’ennesima bella mattinata firmata Unitre Orvieto.

Venerdì scorso, 17 maggio, nella Chiesa di Sant’Andrea a Orvieto nell’ambito di “Orvieto in fiore”, le “Ragazze del Patchwork” hanno mostrato alla città una simbolica Pace di Stoffa, a significare che è possibile coltivare passione per una attività manuale, creativa e artigianale, caratterizzandone l’ispirazione con riflessioni analitiche e propositive sul vivere quotidiano. La semplice e al tempo stesso intensa inaugurazione ha visto presente il gruppo di allieve del Laboratorio, capitanate dalla docente Patrizia Menghi, il presidente del Comitato Cittadino dei Quartieri, Leonardo Mariani, il presidente dell’Unitre, Riccardo Cambri, e numerosi cittadini. Voli di Pace” sarà esposto alla Chiesa di Sant’Andrea fino a domenica 2 giugno.

LA PACE DI STOFFA ù

Le ragazze del Patchwork” quest’anno, vista la situazione internazionale, propongono il loro particolare messaggio di pace, una pace di stoffa, creata dalle mani sapienti delle allieve del corso di Patchwork, tenuto dalla emerita maestra Patrizia Menghi e organizzato, come di consueto, presso la sede Unitre di Piazza del Popolo. Una mattina di marzo, la maestra ha presentato alle allieve una stilizzata colombina bianca, di stoffa, da utilizzare in svariate combinazioni, immediato il brain storming tra le allieve.

Mi ricorda la colomba della Genesi (8,11) che portò a Noè un rametto di olivo, segnando cosi la fine del Diluvio Universale e una nuova era di pace tra Dio e gli uomini”.

Mi fa pensare alla Colomba Blu di Picasso, realizzata nel 1961 per il Manifesto del Congresso Nazionale del Movimento per la Pace, tenuto l’anno dopo in Francia a Issy Les Moulineaux, emblema di pacificazione e di armonia internazionale per tutta l’umanità. Avevo messo il manifesto di Picasso nella camera di mio figlio quando è nato, per auguragli di vivere in un mondo in pace”.

Ragazze, questa colombina è la nostra Palombella, festa della tradizione orvietana in cui una palomba, con un volo simbolico, parte dalla Chiesa di San Francesco e scende verso il Duomo fermandosi in un cenacolo dove sono riuniti gli apostoli; al suo arrivo, lingue di fuoco si accendono sulle loro teste”.

Potremmo fare un pannello, un lavoro corale che esprima tutte queste nostre sensazioni, lo potremmo esporre in occasione della festa della Palombella, sentiamo il nostro Presidente”.

Cambri approva, come sempre con entusiasmo, La nostra proposta e si mobilita subito presso don Luca Conticelli, parroco della Chiesa Collegiata dei SS. Andrea e Bartolomeno, e gli organizzatori della manifestazione “Orvieto in Fiore” affinché la nostra realizzazione trovi degna accoglienza. Le voci si rincorrono, le idee si pianificano, la sede dell’Unitre si anima, l’emozione cresce e l’ambiente si rallegra.

Alla fine si decide di costruire un pannello, preparando due colombine a testa.

Il pannello misura 120×115 cm, è costituito da venti quadrati multicolori su ciascuno dei quali è appoggiata una palombella bianca, stilizzata, tre giri concentrici di impunture esaltano il tutto; il titolo del pannello, azzurro come un cielo sereno, è “Voli di pace”. La tecnica utilizzata quella dell’appliqué e del trapunto.

Le bende di tela delle mummie egiziane hanno superato i secoli e sono giunte fino a noi, ci auguriamo che le nostre palombelle di stoffa portino il loro duraturo messaggio in ogni luogo, volando in un universo colorato di pensieri, idee, etnie.

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