ARRONE – Torniamo sul fine settimana di “La Terra in fiore” ad Arrone in ricordo di Piero Laliscia organizzata dal comitato del castello presieduto da Patrizia Giacobbi in collaborazione con le associazioni locali e con il supporto dei residenti. La magia dei fiori e dei luoghi d’ arte sono la genialità della kermesse.
Altra escursione che segnaliamo a tutti gli appassionati è Casteldilago poco distante dal capoluogo comunale.
Qui la sosta è doverosa a San Nicola un gioiello di chiesa, per quanto piccola che sia, e’ una galleria d’arte, dove gli allievi de’ lo Spagna hanno lasciato significativi affreschi, di grande suggestione, legati ai Santi della tradizione religiosa popolare. Anche a Casteldilago quindi, la Chiesa di San Nicola ci attende in tutto il suo splendore, dopo un capillare restauro sia della parte architettonica che negli interni affrescati. E’ stata concepita fin dall’origine come “oratorio di confraternita” in quanto, la parrocchiale di San Valentino e’ collocata in cima all’abitato. Si accede passando da un portale in pietra. Facciata a capanna, unica navata, soffitto a capriata; campaniletto a vela sulla facciata leggermente spostato a destra. L’abside e’ tutto affrescato: nel catino troneggia un Onnipotente benedicente con il libro aperto; candelabre classiche e volute affrontate ad anfora e trecce di decorazione a racemi.
L’ Onnipotente e’ seduto su un trono di nubi tra teste cherubiche. Putti in adorazione ai lati, mentre all’estremità due angeli di bella fattura. Nel tamburo la Vergine col Bambino in trono con i Santi: Sebastiano, Nicola, Giovanni Evangelista, Agostino, Antonio da Padova, Rocco.
I personaggi qui raffigurati sono della stessa tipologia di quelli prodotti alla chiesa di San Giacomo a Spoleto: espressivita’ estetica, ingenua, astratta. Seguono altri affreschi di uguale bellezza e suggestione che occupano la parete sinistra: per lo più quadri votivi eseguiti dall’artista che ha realizzato i precedenti l’allievo di Giovanni Di Pietro detto Lo Spagna, ossia Giovanni di Girolamo Brunotti da Spoleto. E’ figurato: un trittico con la Madonna in trono col Bambino tra i Santi Sebastiano e Roccov (anche nella foto di copertina).
segue altro trittico con la Madonna in trono col bambino, San Nicola e San Rocco datato 1525; un terzo trittico con uguali figure. Segue un altro votivo con la Vergine col Bambino San Nicola mentre nel secondo registro le immagini di San Rocco, San Nicola che legge su un libro con accanto un bambino, di nuovo un San Sebastiano.
Altri affreschi realizzati da altra mano di un pittore diverso, sono datati 1520 in essi si ripetono le figure dei Santi Rocco, Sebastiano, San Nicola; a seguire ancora San Rocco e San Sebastiano, Santi protettori contro la peste. Dipinti che ripetono gli stessi Santi, realizzati da diversi pittori, commissionati dalla comunità dopo lo scampato pericolo della pestilenza più volte abbattuta in questo territorio. Uscendo dalla chiesa, si può raggiungere, tra strette viuzze in salita, sotto archetti e palazzetti medievali, la chiesa parrocchiale di San Valentino situata su… in cima all’abitato, da qualche tempo restaurata. Le decorazioni appartengono al XVI secolo. Dell’epoca si può scorgere una bella tela della Madonna del Rosario e altra tela sempre dello stesso soggetto, opera del pittore Cipriano da Sanseverino. Casteldilago ha avuto importanza nel corso dei secoli non solo per la sua posizione strategica imprendibile lungo il corso del fiume del Nera, ma e’ stato anche un comune a sé, con proprie leggi e statuti. Quindi non mancano le curiosità e le bellezze della nostra Valnerina, seppur piccole, ma di grande spessore storico artistico che vale visitare.