CITTA’ DI CASTELLO – Salus populi romani è il titolo dato nel XIX secolo alli’icona bizantina che raffigura la Madonna col Bambino che si trova nella cappella Paolina della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Ne parliamo perché, lo vedete nella foto di copertina, è la terza opera in pochi anni realizzata e consegnata a Papa Francesco dallo staff del maestro Stefano Lazzari che, assieme alla sorella Francesca e il padre Romolo, gestisce a Città di Castello il laboratorio artistico, unico al mondo specializzato nella riproduzione di qualsiasi opera su supporto originario grazie ad una tecnica brevettata: la “pictografia”.
In Vaticano durante l’udienza ai membri del Consiglio di amministrazione e del Comitato scientifico della Fondazione memorie audiovisive del cattolicesimo (Mac), l’opera, l’Icona Salus Populi Romani è stata donata a Papa Francesco da monsignor, Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Mac, che ha illustrato le motivazioni del prezioso e significativo dono. “Prima e al ritorno da ogni viaggio, il Santo Padre si reca nella basilica di Santa Maria Maggiore per una preghiera di fronte alla Madonna. Il suo desiderio, già manifestato pubblicamente, è quello di essere sepolto nella cappella Paolina di Santa Maria Maggiore, per stare per sempre vicino alla Madonna che si dice sia stata dipinta da San Luca. Così, grazie al maestro Stefano Lazzari e a tutto lo staff della Bottega Tifernate, abbiamo pensato di far realizzare la copia esatta dell’opera così che la possa vedere ogni giorno”, ha concluso Viganò.
Grande emozione anche nelle parole pronunciate dal maestro Lazzari durante il breve e memorabile momento di incontro con il Santo Padre accanto all’opera realizzata. “Il Papa ha già due nostre opere nella sua residenza Casa Santa Marta, che abbiamo realizzato e consegnato in questi ultimi anni – ha dichiarato con orgoglio Stefano Lazzari – eppure, ricreare il dipinto della Salus Populi Romani, così amato da Papa Francesco tanto da aver espresso la volontà di farsi seppellire al suo fianco, è un’emozione indescrivibile. Abbiamo lavorato affinché lui possa vivere tutto l’amore e il pathos che prova di fronte all’originale. Oggi è stata per noi un’altra giornata straordinaria che non dimenticheremo”. La Salus Populi Romani è un’opera molto amata da Papa Francesco. La lavorazione, in “pictografia” su tavola, riproduce fedelmente i passaggi della pittura a “regola d’arte”.
Le figure, così come lo sfondo, sono state ricreate in ogni minimo particolare con l’ausilio di una lente d’ingrandimento. La doratura, in oro zecchino 24 kt. è stata applicata come nell’originale restaurato così da conferire un impatto estetico molto vicino al vero. Un lavoro durato mesi e che ha coinvolto tutte le maestranze della Bottega Tifernate. La giornata memorabile dell’artigiano-artista umbro e della sua famiglia si è conclusa con la consegna a Papa Francesco di un volume sulla storia della Pinacoteca di Città di Castello e del suo maestro simbolo, Raffaello e di un pregiato manufatto realizzato nel laboratorio della Tela Umbra, storico laboratorio tessile unico al mondo nella lavorazione del lino. Il sindaco di Citta’ di Castello, Luca Secondi, per tramite del titolare della Bottega Tifernate ha “ringraziato il Santo Padre per aver consentito ad un illustre concittadino di mettere ancora in risalto la sua eccezionale capacità creativa ormai apprezzata in tutto il mondo, propria della migliore tradizione e storia dell’artigianato locale.”
“Attraverso Lazzari – ha precisato Secondi – abbiamo rivolto al Santo Padre un caloroso invito a visitare la nostra città, i suoi musei, chiese ed edifici di culto che custodiscono la storia e l’arte di secoli”. Per il maestro artigiano di Citta’ di Castello, che nel 1995 ha fondato la Bottega Tifernate con la sorella Francesca ed il padre Romolo, composta da un team di giovani pittori, cesellatori, intagliatori, non è la prima volta di trovarsi di fronte ad “committente” a dir poco speciale, con una propria opera degna di attenzione e ammirazione. Nel mese di maggio del 2018 ha infatti realizzato e consegnato al Pontefice, la copia di un Caravaggio, esposta a Casa Santa Marta ed un anno dopo nel dicembre 2019 una “copia” identica all’originale della “Crocifissione Bianca”, di Marc Chagall (1938, Olio su tela Chicago, Art Institute) portata a termine con certosina tecnica e attenzione nella sua bottega-laboratorio di Città di Castello dopo oltre sei mesi di lavoro. Costituita nel mese di marzo 2023 la Fondazione MAC – Memorie Audiovisive del Cattolicesimo nasce per rispondere all’urgenza culturale del recupero, della preservazione e della valorizzazione del patrimonio storico audiovisivo e di quello documentale ad esso collegato, relativo al cattolicesimo. Le direttrici di lavoro principali sono: la preservazione e l’accessibilità (incentivando progetti di restauro, anche digitale, digitalizzazione dei materiali d’archivio, la valorizzazione di quelli già digitalizzate attraverso la messa a disposizione di uno spazio comune di condivisione dei risultati) e la ricaduta culturale, accademica ed educativa.