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“Cicatrici Rivelate”, una mostra fotografica per rivelare segni e traumi dovuti al cancro

PERUGIA – Venerdì 22 Dicembre alle ore 11, alla sala conferenze del Corriere dell’Umbria, si terrà la conferenza stampa del progetto “Cicatrici Rivelate”, da un’idea di Simona Laudani, presidente e fondatrice dell’Associazione di volontariato “Prenditi cura di te” che ha come mission quella di supportare i pazienti oncologici e i loro familiari con attività di informazione, sensibilizzazione e prevenzione.

“Cicatrici” è una mostra fotografica itinerante che getta luce sulla consapevolezza del proprio corpo segnato da eventi traumatici. Un racconto fotografico che ha visto la partecipazione di 17 donne che hanno accettato di mostrare i segni che portano dovuti a interventi chirurgici come l’asportazione del seno o altri traumi di cui ora i loro corpi sono testimoni. Segni indelebili che racchiudono tanto, a volte troppo, non detto o taciuto. Un silenzio che a volte porta ad essere in lotta con sé stesse e che ha bisogno di trovare una via espressiva come l’immagine.

 

 

I diversi modi di vivere un evento traumatico, in particolare una grave forma di cancro al seno, nelle parole di chi l’ha vissuto davvero, fanno riflettere. “Con questa mostra vogliamo dare voce alle storie dietro i segni che la vita ci lascia addosso – racconta Simona Laudani, Presidente e ideatrice del progetto ai microfoni di Vivoumbria – non sempre chi affronta il cancro al seno viene ascoltata davvero, non sempre quella ‘completezza’ ormai perduta viene recuperata con un intervento ricostruttivo estetico. Ogni storia è differente e tutte le donne hanno il diritto di sentirsi complete in un modo del tutto personale”. 

Dalla diagnosi alle cure, Simona racconta di aver scoperto molto, soprattutto su sé stessa: “dopo la diagnosi, ho iniziato a cambiare quello che non poteva più aspettare. La mia vita, me stessa, i miei rapporti. Non è stato facile ma è stato un processo di cambiamento a cui nessuno ti prepara, ci sono molti aspetti della vita personale che vengono ‘investiti’ – letteralmente – da una diagnosi di cancro. Ecco perché ho deciso di fondare l’Associazione e mettermi al servizio di chi deve affrontare una sfida così grande”. Il corpo ha memoria ed è un libro aperto. Ecco perché è stato importante cercare di fotografare quel ricordo, la cicatrice, così densa di sofferenza ma al tempo stesso portatrice di rinascita. E proprio da una fotografia, grazie al team artistico composto da Simone Rossi (fotografo) e Federico Gentilini (Art Director), è stato possibile raccontare le diverse storie e farne una narrazione visiva di impatto.

Come ci racconta il fotografo, Simone Rossi: “Non è stato facile trovare il modo di raccontare un tema così delicato. È stata una sfida personale e professionale. Sono dovuto entrare nel racconto della sensibilità personale delle donne in cui le cicatrici raccontano un periodo traumatico a cui ho voluto dare soprattutto dignità. La mostra si dividerà in due parti: nella prima vengono esposti gli autoscatti delle partecipanti, nella seconda ci sono le mie fotografie. La prima fase di autorappresentazione è stata molto importante, ha lasciato pieno controllo alle modelle, che hanno potuto scattarsi un autoritratto, la forma di immagine più personale che possa esistere. Per raccontare queste storie, ho scelto il bianco e nero, un mezzo espressivo che non ammette distrazioni. La sensibilizzazione, in particolare sul tema del cancro al seno passa anche per le immagini e la fotografia può sicuramente dare il suo contributo in questo senso”. 

“Il messaggio della mostra – continua Laudani – è quello di raccontare la ricerca di un equilibrio personale. Gli eventi traumatici che hanno lasciato segni evidenti sul corpo rimangono ciò che accomuna le modelle ma ogni singola donna ha potuto rimescolare le emozioni e gli eventi e diventare la persona che è oggi grazie alla sua forza e alla sua voglia di proteggere la sua personalità da tutti gli sconvolgimenti che una diagnosi di cancro può portare, a livello personale, professionale e sociale”.

 

 

Già, perché di queste tematiche non si parla mai abbastanza e delle ripercussioni sulla sfera familiare, lavorativa e sociale si potrebbero invece far scorrere fiumi di inchiostro. Donne che dopo un intervento al seno si sono ritrovate sole in uno dei momenti più difficili della vita. Donne che hanno dovuto ricostruire, con fatica, un sano rapporto con il proprio corpo. Donne che, guardandosi allo specchio, non si sono più riconosciute. “Prenditi cura di te” allora diventa veramente un mantra, una voce da seguire quando tutto intorno è buio e il lavoro di sensibilizzazione e informazione diventa cruciale, specialmente tra donne che hanno vissuto esperienze simili e che possono supportarsi a vicenda. Il supporto peer to peer è un tema fondamentale che l’Associazione porta avanti, con l’obiettivo di condividere esperienze e non lasciare sola nessuna.

Una mostra, dunque, che lascerà il segno in chi vorrà capirla, in chi vorrà trovarsi faccia a faccia con le singole fotografie senza difese. Nel 2024 partiranno le prime mostre da Foligno, Perugia, Spoleto ma anche Ascoli Piceno, Siena e molte altre città. Gli aggiornamenti delle date delle mostre e degli eventi collegati saranno disponibili nel sito cicatrici.org.

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