NARNI – L’uomo (non) vive sulla Luna. Sabato scorso infatti quell’uomo, in vera tuta da astronauta, è sceso tra noi, al Teatro Manini di Narni. Un luogo che negli ultimi tre anni, è diventato molto più di un teatro. Il Manini è un gioiello di architettura Ottocentesca e è ancora perfettamente conservato. Quando nel 2020 Davide Sacco e Francesco Montanari ne hanno assunto la direzione artistica, quel teatro, già meraviglioso, è diventato una factory contemporanea, in piena città medievale.
Sabato, i due direttori insieme a Ilaria Ceci, presentavano la nuova stagione che promette non solo di non deludere le aspettative ma soprattutto di rilanciare quella sfida che dal 2020 portano avanti, facendo rete, mettendosi in gioco, rilanciando ancora. Nove gli spettacoli della stagione di prosa che prenderà il via venerdì 10 novembre, quattro appuntamenti targati Manini Kids rivolti alle famiglie e tre spettacoli di stand up comedy. Non solo, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali, partirà anche il progetto “Come stai?” che avrà come focus il benessere cittadino.
“Continuiamo a porci la stessa domanda, ovvero cosa debba rappresentare un teatro per la città” si legge nella nota dei due direttori. “Un progetto polifunzionale” ci dice Montanari “noi crediamo che il teatro non sia solo un luogo fisico, perché altrimenti diventerebbe un museo, un caveau dove si conservano le cose. Il teatro è una casa, di condivisione, possibilità e vita.” Un teatro che non è fatto di ricordi, ma di esseri viventi in carne e ossa, di scelte coraggiose dove “bisogna essere ben piantati sulla terra che calpestiamo” per coglierne tutta la bellezza.
Una stagione quella 2023/2024 che, forte anche della sinergia con l’Amministrazione e il territorio, riflette la volontà di restituire quel “capolavoro dell’essere umano”, in un’indagine sempre più concreta che costituisce la cifra stilistica della direzione. Questa era esattamente l’atmosfera che si respirava sabato per la presentazione della stagione allo SMAC Art Club, il locale interno al teatro che solo nell’anno passato ha animato oltre cento serate con musica dal vivo e eventi speciali. Un’atmosfera festosa e accogliente, carica di promesse e visioni, che ha aperto a un mondo di nuove possibilità. “Saremo navigatori, questo è certo, saremo Argonauti, lo promettiamo, e pronti a costruire insieme quel mondo che, attorno al Teatro Manini, sta nascendo” concludono Sacco e Montanari.