PERUGIA – Stamattina, 11 settembre, “Altra Scuola – Rete degli Studenti Medi Umbria” ha manifestato davanti all’ingresso del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Perugia contro il caro scuola.
“Gli studenti e le loro famiglie – si legge nella nota stampa – si trovano nuovamente a combattere contro i prezzi alti da pagare per riuscire a svolgere un degno anno di istruzione. L’ OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha dichiarato che uno studente spende annualmente tra i 6.000 e i 7.500 euro, questo conto è stato fatto nel 2017, 6 anni fa, questo implica che questi dati non tengano conto dell’inflazione e che i prezzi sono aumentati ancora ed ancora. In questa giornata, e per le prossime a venire -prosegue la nota – protestiamo con lo slogan ‘Non ce lo possiamo permettere’; infatti, attualmente, molti studenti Umbri sono a rischio dispersione scolastica, il fenomeno, cioè, di chi abbandona la suola prima della conclusione degli studi, in preoccupante crescita in tutto il territorio nazionale. l’Umbria detiene uno dei posti più alti nella classifica delle regioni con il maggior costo in ambito educativo. Non possiamo permetterci gli abbonamenti per gli autobus, tema a cui la regione Umbria non ci ha dato una risposta definitiva, non possiamo permetterci i libri di testo, non possiamo permetterci il materiale scolastico, questi sono solo esempi base di quello che il rincaro dei prezzi ci sta togliendo in ambito scolastico. Invece la nostra costituzione dice che l’istruzione dovrebbe essere gratuita per tutti, troviamo assurdo che chi governa a livello locale e centrale non si stia ponendo il problema”.
“Questo Flash Mob – dichiara Francesco Palmiotto, Coordinatore della Rete degli Studenti medi dell’Umbria – è solo il primo passo, il primo incontro, rispetto a tutto quello che faremo riguardante questo tema. Infatti, durante il corso di questa settimana saremo davanti alle scuole di tutta la regione ed in seguito alzeremo il livello della mobilitazione. Vogliamo che l’abbonamento per i mezzi pubblici a 60 euro sia confermato per gli studenti universitari e che questo venga ampliato anche per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, attualmente lotteremo per questo”.