NARNI – Dal 31 agosto al 3 settembre rivive il Medioevo in Umbria. Narni, infatti, torna indietro nel tempo con appuntamento dedicato all’approfondimento con il Festival delle Arti del Medioevo.
In scena quattro giornate che animeranno la città con una serie di eventi ludico-culturali e di intrattenimento a tema. Previsti anche seminari, spettacoli, mercato di arti e mestieri, ambienti animati e quattro workshop tra sartoria, teatro, musica e danza. Tema principale di questa edizione 2023 “Storie dall’acqua e dalla terra”.
Segnaliamo, in particolare l’iniziativa legata agli workshop, che prenderanno il via durante la quattro giorni, perché sono interessanti per come sono stati concepiti, frutto del percorso intrapreso dall’Università del Medioevo Ricostruito nel 2022 .
WORKSHOP
Sara Piccolo Paci: “Sartoria Storica”
Il Trecento è il grande secolo del cappuccio: declinato in mille varianti è indossato però con sfumature e significati molto diversi, di cui non sempre siamo oggi consapevoli. Il Trecento vede anche moltissimi altri modi di ornare la testa, sia per gli uomini come per le donne, che includono cappelli, berrette e velami di vario genere. Il copricapo, nelle sue diverse accezioni di cappello e acconciatura, costituisce uno dei più caratteristici e distintivi elementi dell’abbigliamento umano, in ogni epoca e luogo. Forse per questo risulta difficile tracciarne con precisione varianti, limiti e significati. Inoltre, esso risponde a regole tanto globali e generali quanto specifiche e particolari. Tra 13esimo e 16esimo secolo, il copricapo diventa un’espressione molto specifica dello status sociale di ciascuno. Nel workshop si cercherà di capire chi indossasse cosa e si proverà a realizzare uno o più copricapi, facendo attenzione alle forme, ai materiali, ai significati di ciascuno. Massimo 60 partecipanti.
Andrea Mengaroni: “Teatro medievale”
Il lab sarà diviso in due parti. Una parte teorica, durante cui si affronterà la figura dell’attore, soffermandosi sul verso, la metrica, il corpo come “foglio bianco”, la voce (l’importanza della maschera e la respirazione diaframmatica), la fantasia (il “gioco del far Finta”) per arrivare all’atto della recitazione. Una parte pratica legata al testo “de Aqua loquendo”, che porterà poi alla realizzazione di uno spettacolo finale. Massimo 20 partecipanti.
Matteo Nardella: “La cornamusa”
Il corso di cornamusa sarà basato sullo studio della tecnica dello strumento, in base alle necessità e al livello degli studenti. Le danze monodiche del repertorio medievale europeo, dai saltarelli ai balli di Domenico da Piacenza, i conductus ed i brani processionali di musica spagnola, verranno affrontati durante le lezioni, che saranno articolate tra momenti di pratica individuale per perfezionare il controllo dello strumento e di musica di insieme, cercando di sperimentare in gruppo tra eterofonia e forme di polifonia “rustica”. Massimo 8 partecipanti.
Maria Cristina Esposito: “Danza medievale”
Coreografie originali e in stile con riferimento al tema dell’acqua bene comune, come definito nelle Metamorfosi di Ovidio “Usus communis aquarum est” (Metam. VI, 349), in attinenza al tema generale del progetto teatrale 2022/2023. Pratica delle tecniche e degli stili di danza di epoca tardo medievale, con particolare riguardo alle danze di repertorio italiano e francese, ricostruite sulla base delle fonti dell’epoca e riproposte in funzione teatrale in collaborazione con i laboratori di teatro, costumi e musica. Massimo 60 partecipanti.
Sito ufficiale www.corsallanello.it