Per la nostra rubrica Da vedere in tv vi proponiamo stasera, 6 luglio, una piccola “maratonina” su Rai Tre che alle 21,20 manda in onda il docufilm “Senza malizia” dedicato a Laura Antonelli e a seguire, alle ore 22,50 il Premio Strega 2023 che può darci qualche buon titolo da leggere.
In un’intervista rilasciata nel 1990 ad Edwige Fenech nel corso del programma RAI Domenica In, Laura Antonelli dichiara: “Sono soddisfatta della mia carriera, ma siccome voglio continuare a lavorare ed è difficile per un sex-symbol farla durare ancora 15/20 anni, ci vuole l’intelligenza di darle un’impostazione diversa”.
In questa affermazione, dall’apparenza banale, risiedono i paradossi esistenziali dell’attrice, conscia dell’effetto devastante che la sua immagine faceva sul pubblico. Chi era dunque Laura Antonelli? Il documentario di Bernard Bédarida e Nello Correale racconta le diverse sfaccettature dell’attrice, dagli inizi della sua vita, alla sua scomparsa, a Ladispoli, il 22 giugno 2015. Prima di diventare la Divina creatura che tutti conosciamo, Laura Antonelli aveva avuto “un’infanzia disperata e infelice”, come lei stessa amava dire.
Proveniva da una famiglia di esuli istriani, profughi in giro per l’Italia nell’immediato Dopoguerra. Ambiziosa e intraprendente, grazie anche a una bellezza indiscutibile, approda a Roma all’inizio degli anni 60 e insegna educazione fisica, una professione piuttosto inusuale per una ragazza dell’epoca. Grazie al suo aspetto estremamente fotogenico e alle conoscenze giuste arrivano le pubblicità televisive, i primi fotoromanzi e alcuni piccoli ruoli cinematografici in una successione di commediole osé. Sono gli Anni di Piombo. Sul versante cinematografico si assiste alla progressiva affermazione della cosiddetta commedia erotica all’italiana, fatta di leggerezza, ironia, e un pizzico di volgarità. Laura Antonelli aveva già recitato in diverse pellicole, che spaziavano dal road-movie intellettual erotico italo-tedesco, Venere in Pelliccia di Massimo Dellamano, al racconto epico francese Gli Sposi dell’Anno Secondo, di Jean-Paul Rappeneau. Nel 1972 sceglie il ruolo che la caratterizzerà per la vita intera: quello di Angela La Barbera nel film Malizia di Salvatore Samperi. Il produttore Silvio Clementelli avrebbe voluto come protagonista Mariangela Melato, ma il regista volle Laura Antonelli, che aveva appena girato Il merlo maschio, nel quale l’attrice si mostrava in generosi e ironici nudi. Da quel momento la sua vita personale e artistica non sarà più la stessa. Malizia sbanca i botteghini: 6 miliardi di lire di incassi e il cachet della Divina passa da 4 a 100 milioni di lire. Finiscono però le interpretazioni serie.
Dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, il gala che svelerà il vincitore del Premio Strega 2023, manifestazione giunta alla sua LXXVII edizione. A condurre la serata Geppi Cucciari.
Ecco la cinquina finalista: Rosella Postorino, “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli) Ada D’Adamo, “Come d’aria” (Elliot) Maria Grazia Calandrone, “Dove non mi hai portata” (Einaudi) Andrea Canobbio, “La traversata notturna” (La nave di Teseo) Romana Petri, “Rubare la notte” (Mondadori).