Stanziati dalla legge di stabilità del 2015, ecco arrivare finalmente finanziamenti per i nostri beni culturali. Si tratta di 180 i milioni di euro che copriranno il biennio 2019-2020 e sono destinati dal Ministero alla tutela del patrimonio culturale italiano e per l’esattezza a 595 interventi. “Un’attenzione al patrimonio che necessita di interventi di tutela – ha dichiarato il ministro Bonisoli – e che è frutto di un puntuale lavoro di ricognizione sui territori, attraverso il coinvolgimento di tutti gli istituti periferici del Ministero. Tra le priorità, il restauro dei beni culturali, in particolare quelli colpiti da calamità naturali; il recupero di aree paesaggistiche degradate, la prevenzione contro i rischi sistemici e ambientali, ma anche l’efficientamento energetico e il miglioramento dell’accessibilità, intesa come obiettivo per la partecipazione e l’inclusione sociale”.
Quanto ci tocca? Non molto a dire il vero: 3.489.750euro e di questi 1.458.330 per il 2019 e 2.031.420 per il 2020. Tanto per fare un paragone, al Lazio sono andati 20.749.974 euro solo per il 2019 e 18.186.176 per l’anno dopo; alla Toscana 8.508.660 sempre per l’anno in corso e 10.774.516 per il 2020. Ma ci sono anche regioni a cui è andata peggio dell’Umbria, è il caso delle Marche, che pure è regione terremotata come la nostra, che in tutto riceverà 2.935.340 per l’intero biennio.
E allora, andiamo a vedere dove e quanto è stato ripartito in Umbria, premesso che gli interventi complessivi saranno venti in tutto. Iniziamo dal capoluogo di regione, Perugia, che nel 2019 potrà contare su tre finanziamenti: 30.000 euro alla Fondazione Accademia Belle Arti per il Fondo disegni composto da oltre duemila pezzi che risalgono ai secoli XVI e XVII.
Si metterà mano anche alla Villa del Cardinale, patrimonio immenso ma difficile da gestire e riqualificare come meriterebbe, al punto che i finanziamenti sono riservati alla manutenzione straordinaria e a interventi urgenti per 450mila euro complessivi. L’altra beneficiaria è la Galleria Nazionale dell’Umbria e serviranno al consolidamento e restauro per 175.000 euro. E passiamo a Giano dell’Umbria: per il restauro della Chiesa di San Francesco in particolare per l’apparato decorativo e per gli arredi interni 109.780 euro. Città della Pieve per il consolidamento e interventi anti sismici della Chiesa di San Leonardo in Salci 39.000 euro. Panicale per interventi al Santuario Madonna di Mongiovino per il restauro dell’affresco della Madonna con Bambino e consolidamento sstrutturale con risanamento del pilastro a sostegno della cupola, 185.550 euro. Orvieto avrà per il restauro dell’altare ligneo 50.000 euro. Assisi per il recupero e la riqualificazione architettonico-paesaggistica del Ninfeo Romano, 219.000 euro e va detto che nel 2020 riceverà per il secondo stralcio altri 222.000 euro. A Gubbio 200.000 euro destinati a Palazzo Ducale verranno usati per il manto di copertura, ala manutenzione muraria e degli infissi del sottotetto.
Veniamo al 2020. Escluso il Ninfeo di Assisi di cui abbiamo già detto, i finanziamenti più rilevanti pari a 560.000 euro sono destinati al Ponte di Augusto di Narni per il recupero delle strutture e del contesto paesaggistico.
Sempre per rimanere nell’ambito archeologico, fondi arriveranno anche per l’area di Carsulae per il riallestimento del deposito in cui è dislocato il materiale archeologico per 240.000 euro. Tre i finanziamenti su Perugia: all’Archivio di Stato 30.000 euro per il restauro dei registri del catasto gregoriano; mentre gli altri due vanno sempre per la tutela dei disegni della Fondazione Accademia Belle arti, 30.000 euro, e 190.000 euro alla Galleria Nazionale dell’Umbria per l’adeguamento degli impianti. Assisi avrà interventi per il Sacro Convento: progettazione e allestimento del deposito dei pannelli vetrate della Sala Papale del Museo dell’Opera per 84.420 euro. Spoleto ha ottenuto due finanziamenti: il primo per l’Archivio storico con la prosecuzione degli interventi sul materiale documentario per 30.000 euro e il secondo di 300.000 per i lavori di restauro, consolidamento, abbattimento delle barriere architettoniche del Museo Archeologico e del Teatro Romano.
Orvieto avrà 300.000 euro per il consolidamento delle tombe, il restauro, l’accessibilità e l’adeguamento impiantistico della Necropoli Crocifisso del Tufo mentre Gubbio 45.000 euro per la manutenzione delle strutture e dell’area verde di Teatro Romano e Antiquarium.
Meglio di niente, si dirà. Certo, questa è una regione che a tre anni dal sisma deve ancora prioritariamente pensare a ricostruire case e riaprire strade; meglio, dunque, nemmeno ipotizzare quando tornerà al suo poso l’immenso patrimonio artistico che intanto riposa, ospedalizzato, nel deposito di Santo Chiodo.