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Stasera 15 giugno “Le donne di Pasolini” docufilm inedito e originale del mondo pasoliniano

Per la nostra rubrica Da vedere in tv segnaliamo stasera, 15 giugno, “Le donne di Pasolini” (2022) su Rai Tre alle 21,45. Regia: Eugenio Cappuccio. Durata: 1 ora e 45 minuti. 

Giuseppe Battiston, nel ruolo di narratore, rilegge la vita del grande regista, scrittore, poeta e drammaturgo ponendo l’attenzione sulle donne più importanti della sua vita, l’amatissima madre Susanna Colussi, Maria Callas, Laura Betti, Oriana Fallaci e Giovanna Bemporad, partendo dai territori friulani in cui è cresciuto e da cui ha tratto ispirazione.
Il film porta all’attenzione anche delle nuove generazioni la personalità e l’arte di Pasolini incrociando linguaggi narrativi diversi: i repertori d’epoca, la parte filmica narrativa con Battiston e quella teatrale. Attraverso testi estratti da scritti, dichiarazioni e interviste reali, cinque attrici rievocano infatti le figure femminili che per Pasolini erano muse, complici, amiche e ispiratrici e con le quali creò legami intensi e indissolubili: Susanna Colussi interpretata da Anna Ferruzzo, Maria Callas da Carolina D’Alterio, Laura Betti da Martina Massaro, Oriana Fallaci da Liliana Massari e Giovanna Bemporad da Sara Mafodda.
Arricchiscono la narrazione testimoni illustri, tra cui Dacia Maraini, che con Pasolini instaurò una profonda amicizia dal 1967; e ancora, Emanuele Trevi, Liliana Cavani, David Grieco. Alla ricerca di uno sguardo inedito sulla poetica di Pasolini, Giuseppe Battiston, ripercorre i territori friulani – la terra della madre di Pasolini – raccogliendo le voci delle persone che lì vivono e lo hanno conosciuto: da Casarsa della Delizia, con Casa Colussi, sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini, e il Bar degli Amici, a Versuta con la sua chiesetta, dove Pasolini aprì con la madre una scuoletta, da Aquileia e dintorni alla laguna Di Grado, set del film Medea.
“Provo semplicemente a ripartire da queste amate campagne senza tempo e dalle sue radici – afferma Battiston all’inizio del suo viaggio – . Radici che sono in questi luoghi ma anche e soprattutto in una donna, sua madre, e così mettersi in ascolto di lei e, con lei, delle donne che in qualche modo gli sono state vicine e importanti compagne di vita. Forse è come prendere una strada secondaria, una deviazione, e chissà se proprio da lì io non riesca a sentire ancor più chiara la viva voce di Pier Paolo”.

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