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Il Prog del Terzo Millennio #37 Cormorano / Obliquizioni d’autunno

Se state pensando al cormorano come all’uccello acquatico, grande all’incirca come un’oca, di circa 80-100 cm. dall’apertura alare di 130-160 cm., con un lungo e robusto becco dalla punta adunca per trattenere le prede più scivolose, potreste aver ragione ma siete fuori strada.

La mia intenzione è infatti quella di narrarvi la storia dei Cormorano come gruppo musicale, attivo dagli anni ’70, nell’ambito del progressive rock.

La band è nata nel 1975 dopo aver organizzato i due primo FreeConcert Live74 FreeConcert Live75, come The New Full Stop, in una kermesse cui presero parte formazioni e cantautori di Finale Emilia e dintorni.

C’era la necessità di trovare un cantante e fu a quel punto che, nella band formata da Antonio Dondi alla batteria, Carlo Alberto Boni al basso, Roberto Tassi al piano e synth, Luigi Loris Tassinari alla chitarra, Michele Merighi al sax tenore, Gabriele Giovanardi ai sax tenore e contralto e Raffaello Regoli, trombone a coulisse, proprio quest’ultimo si candidò e ripose il suo strumento a fiato nella custodia.

Ed è stato ad un Festival dell’Unità di Ferrara, assistendo ad un concerto degli Area, che Raffaello conobbe ed apprezzò la voce di Demetrio Stratos – di cui divenne la sera stessa amico – e successivamente allievo – traendo insegnamento per un uso non tradizionale della voce.

Il loro percorso discografico li vede autoprodurre e pubblicare nel 1990 una musicassetta dal titolo “Verde Azzurro”; nel 2000 invece per Mellow Records uscirà il CD “Giro Tondo Giro (fuori scena)”, registrato come negli anni ’70.

Quindi un paio d’anni dopo il gruppo si scioglierà e sarà nel 2020 che Raffaello Regoli deciderà su suggerimento dell’amico Loris Furlan, di riformare la band.

Siamo quindi all’attualità con la recente uscita dell’album “Obliquizioni d’autunno – prima che l’aquilone se ne voli via”.

La copertina dell’album

Il disco comprende 10 brani (3 riedizioni di precedenti lavori: Cormorano, 25 Aprile e Nuovi colori); 3 inediti: (Nei tuoi occhi, Il Rock dei Sogni e Festa di Settembre); 2 in cui la voce è pretesto di sperimentazione vocale disarmonica ed obliquazionale: (Disarmoritmo e Obliquizione) e 2 cover riarrangiate: Asia di Francesco Guccini e Pugni chiusi dei Ribelli.

Ed è una bella sorpresa l‘ascolto di quest’album; non sfuggirà senz’altro all’orecchio di chi ha familiarità con la vocalità del leader degli Area il fatto che Regoli abbia ben appreso la sua lezione – vedi il brano d’apertura “Obliquizione” – qui il link al video su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=AIwBw-KFsWg – ma ridurre il giudizio sul lavoro soltanto a questa considerazione sarebbe ingiusto.

I tre brani inediti, “Festa di settembre”, “Il rock dei sogni” e “Nei tuoi occhi” sono tutti molto gradevoli; ed altrettanto si può dire di “Cormorano”, “Nuovi colori” “25 Aprile” e delle cover di Guccini e dei Ribelli.

Forse niente di nuovo sotto il sole ma il solco del prog quello ben fatto c’è; il gruppo se la cava molto bene con gli arrangiamenti e buona è la prova di Regoli alla voce.

Al prossimo album, che c’auguriamo non si faccia attendere troppo.

Del gruppo si parlerà giovedì 6 aprile nella prossima puntata di Prog on the lake, sulla webradio Progsky (https://www.progsky.com/wp/) , giovedì alle 15:30 ora italiana

La tracklist: Obliquizione; Cormorano; Nuovi colori; 25 aprile; Asia; Festa di settembre; Il rock dei sogni; Nei tuoi occhi; Disarmoritmo; Pugni chiusi

La band

I musicisti dell’album: Antonio Dondi, batteria; Raffaello Regoli, voce, Gabriele Giovanardi, sax; Francesco Boni, basso (figlio del fondatore Carlo Alberto Boni); Elia Filippini, tastiere e Michele Zanni, chitarra

#stayprog

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