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L’ipocrisia è il tema della seconda sezione del Premio letterario Vittoria Aganoor Pompilj riservato alle lettere

MAGIONE – Il Premio letterario nazionale Vittoria Aganoor Pompilj celebra i venticinque anni dalla sua istituzione e lo fa lanciando una provocazione attraverso il tema scelto per la seconda sezione riservata a componimenti in forma di lettera: l’ipocrisia.

La nostra è una società ipocrita? Quanta ambiguità condiziona comportamenti individuali, relazioni umane, scelte e convinzioni? La doppiezza può avere le proprie ragioni? Sono queste le domande “scomode” che quest’anno il Premio letterario Vittoria Aganoor Pompilj rivolge ai partecipanti alla Seconda Sezione. L’auspicio è che arrivino molte riflessioni, dettate sia da esperienze personali che sollecitate dai tanti avvenimenti che definiscono e caratterizzano il nostro presente, e che smuovono spiriti e coscienze con drammatica urgenza. La lettera, nel suo essere strumento aperto di riflessione, dialogo a distanza, riappropriazione del tempo e della memoria, può offrire meglio di altri mezzi la possibilità di dis-velare, dis-ambiguare e parlare apertamente delle troppe ipocrisie che muovono questo nostro mondo, con la forza del dialogo intimo ma dal valore universale.
Il tema trae ispirazione dalla frase “Davvero sono fenomeni strani: che con la sua anima angelica possa accordarsi con certi infernali spiriti dal sorriso traditore, dalle maniere allettanti, come tutto ciò che da Lucifero deriva?!” tratta dal carteggio di Vittoria Aganoor con lo psicologo  Andrea Verga, uno dei padri fondatori della psichiatria italiana, conservato nelle Civiche raccolte storiche del Comune di Milano.La prima sezione del Premio è, invece, riservata alle case editrici che possono partecipare con opere in lingua italiana nelle quali vengano pubblicati carteggi, corrispondenze o epistolari di figure rappresentative, in ambito culturale, della società italiana. I carteggi o gli epistolari devono essere trascritti e curati seguendo rigorosi criteri filologici dichiarati dal curatore. Le opere devono essere state pubblicate nei tre anni precedenti la data di pubblicazione del bando. Al curatore dell’epistolario premiato viene assegnato un premio di 800 euro.
Alla seconda sezione, aperta a tutti, si può partecipare con uno o più componimenti in forma di lettera su tema annuale scelto dalla giuria. Scadenza 31 luglio 2023, tutto il bando nel sito www.festivaldellecorrispondenze.it. La partecipazione è gratuita.
Al primo classificato viene assegnato un premio di 350 euro; al secondo 250 euro al terzo 200.
La cerimonia di premiazione si terrà domenica 10 settembre, alle ore 18, a Monte del lago nell’ambito del Festival delle corrispondenze.PREMIO VITTORIA AGANOOR POMPILJ. LE GIURIE
La giuria della prima sezione composta da: Maurizio Tarantino (presidente onorario) direttore Biblioteca Classense e MAR di Ravenna; Adriana Chemello (presidente), Università di Padova; Isabella Nardi, Università di Perugia; Mario Squadroni, Università di Perugia; Massimiliano Tortora, Università di Torino; Fabrizio Scrivano, Università di Perugia.
La giuria della seconda sezione è composta da: Vittoria Bartolucci (presidente onorario) poetessa; Mino Lorusso (presidente) giornalista; Fabio Versiglioni, presidente Associazione Editori Umbri; Costanza Lindi e Elena Zuccaccia, Studio editoriale Settepiani; Maria Grazia Virgilio e Monica Fanicchi, libreria Libri Parlanti; Marilina Giaquinta (scrittrice).

LA STORIA
Il Premio Vittoria Aganoor Pompilj, istituito dal Comune di Magione nel 1998, rende omaggio alla poetessa veneta Vittoria Aganoor, trasferitasi in Umbria dopo il matrimonio, avvenuto nel 1901, con il deputato perugino GuIdo Pompilj.
Il concorso prende spunto dal grande patrimonio di lettere scritte dalla poetessa che intratteneva fitte corrispondenza con familiari, amici e personaggi eminenti del mondo culturale del tempo. Unico premio in Italia dedicato esclusivamente a corrispondenze, carteggi ed epistole nasce con la volontà di recuperare e salvare un tipo di scrittura che, con gli attuali strumenti di comunicazione, rischia di scomparire; dall’altra, di valorizzare il lavoro fatto da studiosi che si occupano di carteggi ed epistolari, strumenti fondamentali per la ricostruzione e la conoscenza di avvenimenti storici ed artistici raccontati, quasi sempre, da chi li ha direttamente vissuti.
Dal 2010, nell’ambito del Premio, nasce il Festival delle Corrispondenze.

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