Per la nostra rubrica Da vedere in tv segnaliamo stasera, 28 febbraio, “Un figlio di nome Erasmus” (2020) su Canale 5 alle 21,20. Regia: Alberto Ferrari. Con: Ricky Memphis, Paolo Kessisoglu, Daniele Liotti, Carol Alt, Luca Bizzarri, Valentina Corti, Filipa Pinto, Frederico Amaral. Durata: 107 minuti.
Jacopo lavora per una multinazionale di carattere umanitario; Ascanio fa la guida alpina per manager in cerca di ispirazione; Enrico è un architetto candidato alla Camera dei deputati e in procinto di sposarsi; e Pietro è un “manager artistico” il cui principale cliente è un gruppo che fa cover dei Pooh. Ora hanno 40 anni, ma sono amici da quando erano ragazzi e improvvisamente vengono chiamati a Lisbona per il funerale di Amalia, la donna che tutti e quattro hanno amato da ragazzi quando facevano l’Erasmus in Portogallo. Amalia ha lasciato uninaspettata eredità: un figlio concepito con uno di loro. Ma chi è il padre? Aspettando i risultati del test del DNA, i quattro amici decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio ventenne e intraprendono un rocambolesco ed emozionante viaggio attraverso il Portogallo insieme ad una ragazza che si offre di aiutarli.
“Un figlio di nome Erasmus non è una commedia giovanilistica ma una commedia per tutte le età – spiega il regista Alberto Ferrari -. Un divertimento intelligente per chi l’Erasmus l’ha sentito nominare, per chi l’ha vissuto e per chi lo sta vivendo ora; una parola che ormai da parecchi anni in Europa evoca e rende familiare nel titolo del film anche il soggetto per tutti. Il viaggio che i quattro protagonisti fanno attraverso il Portogallo è metafora di un viaggio profondo dentro loro stessi. Dalla colorata, fantastica Lisbona a Figueira, da Foz a Cabo Espichel, passando per boschi, strade sull’oceano e paesi carichi di tradizione. Tutto questo per far sì che l’arco di trasformazione, che coinvolgerà i personaggi, possa completarsi in ognuno di loro, innescando un cambiamento destinato a rivoluzionare in positivo la propria vita”.
“Un figlio di nome Erasmus non è una commedia giovanilistica ma una commedia per tutte le età – spiega il regista Alberto Ferrari -. Un divertimento intelligente per chi l’Erasmus l’ha sentito nominare, per chi l’ha vissuto e per chi lo sta vivendo ora; una parola che ormai da parecchi anni in Europa evoca e rende familiare nel titolo del film anche il soggetto per tutti. Il viaggio che i quattro protagonisti fanno attraverso il Portogallo è metafora di un viaggio profondo dentro loro stessi. Dalla colorata, fantastica Lisbona a Figueira, da Foz a Cabo Espichel, passando per boschi, strade sull’oceano e paesi carichi di tradizione. Tutto questo per far sì che l’arco di trasformazione, che coinvolgerà i personaggi, possa completarsi in ognuno di loro, innescando un cambiamento destinato a rivoluzionare in positivo la propria vita”.