ISOLA MAGGIORE – Sold out per Carmen Consoli, la cantautrice siciliana che domenica sera ha chiuso la quinta edizione di “Moon in June”, in programma dal 21 al 23 giugno presso l’Isola Maggiore del Lago Trasimeno. Circa 1.300 presenze per l’ultimo concerto della manifestazione, dedicata quest’anno all’universo femminile: “Just like a woman”.
Carmen, immersa nello straordinario scenario del tramonto lacustre, ha cantato alcuni dei suoi successi più famosi. Un mix di venti anni di carriera dove ha cercato di unire le sue due anime, quella rock e quella acustica, accompagnata dalla chitarra di Massimo Roccaforte ed in alcuni casi dal violino di Emilia Belfiore e dal violoncello di Claudia della Gatta.
Giunta ad isola con una barca privata che ha attraccato dietro il palco, la cantautrice ha cominciato subito a cantare da sola il brano “Parole di burro“, anche conosciuto semplicemente come “Narciso” (per via dell’inizio di ogni strofa del brano), estratto dal suo quarto album “Stato di necessità” del 2000. Subito dopo, accompagnata dalla chitarra di Massimo Roccaforte, ha eseguito “Confusa e felice” (che dà il titolo anche al suo secondo lavoro del 1997), la struggente “Blunotte” e la graffiante “Contessa miseria“, un vero e proprio attacco brutale contro la chirurgia estetica e l’incapacità di accettare lo scorrere del tempo.
Il concerto è proseguito con l’ingresso degli archi – il violino di Emilia Belfiore e il violoncello di Claudia della Gatta – e Carmen ha cantato un altro dei suoi straordinari successi: “L’ultimo bacio“, brano diventato molto famoso in quanto è stato anche la colonna sonora del film omonimo film di Gabriele Muccino, in cui la Consoli ha ricoperto anche un piccolo ruolo. E poi ancora altri classici come “Fiori d’arancio“, “Venere“, “Mandaci una cartolina“, “Pioggia d’aprile” e “L’eccezione“, fino ad eseguire alcune canzoni in dialetto catanese come “Tano” e “A’finestra“, pubblicate anche nel suo terzo album live “Eco di sirene” del 2018.
Dopo un’ora di concerto la cantautrice siciliana ha lasciato il palco ma il pubblico presente si è alzato in piedi chiedendo il bis. Un appello a cui Carmen ha risposto senza remore ed, insieme ai suoi musicisti, ha cantato “In bianco e nero” ed “Amore di plastica“. Chiusura in grande stile ed in onore di Franco Battiato con “Stranizza d’amuri“. Si tratta di un brano profondamente attento e calibrato, pubblicato nell’album del 1979 “L’era del cinghiale bianco“, che insiste sulla levità dell’amore come unico sentimento capace di agire da contrappasso alla guerra e dell’intensità del sentimento, in grado di creare uno spazio privato e intimo, come privato e intimo, famigliare è il dialetto (quello catanese) con cui la canzone è scritta.
Bellissimo concerto dove la voce graffiante di Carmen Consoli ha fatto da padrona, circondata da un tramonto unico. Il palco, infatti, era essenziale così come il look della cantautrice: camicia bianca, jeans neri e tacco alto. Non serviva altro. E’ bastato ascoltare le sue canzoni, dentro ognuna delle quali c’è una piccola verità in cui ciascuna donna – il pubblico presente era soprattutto femminile – da sempre ha potuto facilmente ritrovarsi. Numerose sono state anche le imbarcazioni che hanno seguito il concerto dal lago, facendo una cornice ancora più struggente al tramonto lacustre.