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Nel segno degli Area l’ultima giornata del Trasimeno Prog Festival

CASTIGLIONE DEL LAGO – Si è concluso ieri sera a Castiglione Lago, con il concerto degli Area Open Project, il Trasimeno Prog Festival, giunto quest’anno alla terza edizione.

La giornata è iniziata presto per gli appassionati grazie all’incontro della tarda mattinata con il Maestro Patrizio Fariselli al Palazzo della Corgna.

Certamente un bel modo per iniziare la domenica perché si è mescolata la proiezione di video, uno degli Area nel 1973 in un programma televisivo ed uno recente tratto dal live in Giappone del 2019 con un paio di brani eseguiti al pianoforte.

Fariselli ha eseguito Il bandito del deserto ed Efstratios, dedicata alla memoria di Demetrio Stratos; alcuni gustosi aneddoti e l’anticipazione della celebrazione del prossimo cinquantennale dell’album Arbeit macht Frei hanno contribuito a rendere piacevole l’incontro.

Nel tardo pomeriggio il concerto sulla riva del lago di Bernardo Lanzetti alla Darsena in compagnia del pianista Luca Giuliani ha passato in rassegna il panorama rock e cantautorale angloamericano degli anni ‘60 e ‘70.

La parte finale del programma si è svolta alla Rocca Medievale; complice il tempo molto incerto anche ieri i soundcheck sono slittati durante il pomeriggio ed i due concerti sono iniziati con un lieve ritardo.

Ad aprire la serata la band di Alex Carpani; il tastierista italo francese ha integralmente eseguito il recente nuovo album Microcosm – dove a spiccare sono sate il singolo Kiss and fly e la ballata When the tears falla down –  con l’eccezione del brano d’apertura Starless – ripresa di un brano dei King Crimson dall’album Red del 1974.

La versione della celebre ballata è inserita, oltre che nel suo album, nel tributo in due cd a John WettonCelebrating the dragon” pubblicata recentemente.

Durante il cambio palco il presidente dell’associazione Massimo Sordi, coadiuvato dal presentatore Claudio Juhasz, ha introdotto Patrizio Fariselli e dopo aver scambiato altre due chiacchiere con lui la serata si è avviata verso la conclusione.

Il set degli Area Open Project è stato avvincente rivelando che la scelta della vocalist Claudia Tellini è molto azzeccata.

Infatti le sue interpretazioni dei brani del repertorio storico della band – dove la voce era quella di Demetrio Stratos – ben si uniscono a quelli di recente composizione come Danza del labirinto o Signora dei viaggi; all’ascolto ci si emoziona per la capacità di renderle proprie senza bisogno di confronti con il passato.

Anche la sezione ritmica, Marco Micheli al basso e Walter Paoli alla batteria, è ottima ed il concerto ha riscosso molti consensi.

Tra i brani proposti Cometa rossa in apertura, Gerontocrazia, Il bandito del deserto e l’immancabile Luglio, agosto settembre (nero).

Bis con il brano The wind cries Mary di Jimi Hendrix ed un frammento di Gioia e rivoluzione.

Tirando le somme si è chiusa una terza edizione con luci ed ombre.

Nel primo caso molto importante l’inaugurazione della partnership con il Comune di Perugia per l’anteprima ai Giardini del Frontone con L’Estate di San Martino ed il cartellone anche quest’anno di valore e ben bilanciato tra storia ed innovazione del prog.

Dall’altro, a dispetto di una tra le estati più siccitose da molto tempo, tre serate a Castiglione del Lago fortemente influenzate dall’incertezza meteorologica, che non ha incentivato la presenza di pubblico pagante.

Le foto dell’incontro con Patrizio Fariselli sono di Bodo Kubatzki; tutte le altre di Francesco Renne

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