PERUGIA – L’Isuc, l’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, nato nel 1974, dopo la gestione commissariale 2020-2021 e la nuova legge regionale, riparte e dà vita a una nuova fase della ricerca storica dell’Umbria, almeno per i prossimi 3 anni. Ad annunciarlo il presidente dell’Istituto, Alberto Stramaccioni, insieme a due membri del Comitato tecnico scientifico, Alba Cavicchi e Costanza Bondi.
L’impasse evidenziata nei mesi scorsi di istituire e bandire borse di studio da parte dell’Isuc è stata superata grazie agli accordi intrapresi e andati a buon fine con le due Università, degli Studi di Perugia e la Stranieri, e con un terzo soggetto, una istituzione culturale che sarà individuata dal Comitato dopo il 28 luglio, sulla base delle proposte pervenute, a seguito dell’avviso esplorativo. Saranno loro a mettere a disposizione nuovi assegni di ricerca che, tuttavia, difficilmente potranno assicurare continuità agli 8 ricercatori che collaboravano con l’Istituto.
Sembra, dunque, essersi tutto riallineato, consegnando i mesi precedenti alla storia: la scorsa settimana l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio preventivo – che beneficerà, fra l’altro, di sovvenzioni regionali per oltre 120mila euro annui – e il programma fino al 2024: “Si riprende l’attività – ha commentato il professor Stramaccioni – con il Consiglio regionale che metterà a disposizione anche un suo dipendente. Abbiamo costruito un programma che mette in evidenza come sia necessario approfondire la storia sull’Umbria contemporanea attraverso alcune tematiche”.
Con l’Università di Perugia, l’Isuc realizzerà ricerche e pubblicazioni sul tema “Le classi dirigenti dell’Umbria tra fascismo e Repubblica”; con la Stranieri, “Storia dell’imprenditoria umbra tra ottocento e novecento”; con l’istituzione culturale, saranno attivate due diverse ricerche storiche su “La presenza politico-militare dell’esercito anglo-americano in Umbria tra il 1944 e il 1946; e “Le cronache politiche e culturali a Perugia dall’Unità d’Italia alla prima guerra mondiale”.
Naighi