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Gian Luca Laurenzi: “Nessuno vuole fare fuori Pagnotta”

PERUGIA – Insomma presidente cosa sta accadendo con Carlo Pagnotta? In un’intervista il direttore artistico ha affermato che si è creato un clima a lui sgradito in Umbria Jazz. C’è chi ha scritto che tema che si “stia preparando un piatto per farlo fuori” in vista della scadenza del contratto…

“Il contratto del direttore artistico Carlo Pagnotta – afferma il presidente della Fondazione Umbria Jazz Gian Luca Laurenzi – non è in scadenza, bensì scadrà tra un anno e mezzo. Primo punto”.

Pagnotta però si è celato dietro un no-comment alla domanda se è vero che domenica, giorno della conferenza finale, sia stato colto da un lieve malore, forse facendo intendere che non era questo il vero motivo della sua assenza…

Lui domenica ha telefonato al nostro addetto stampa e ha detto: “Non mi sento bene, spengo il telefono e torno a letto”. Tutto questo trenta secondi prima dell’inizio della conferenza stampa. Io ho provato a chiamarlo. Ma aveva il telefono spento e quindi in conferenza ho riportato quel che lui aveva detto”.

E il piatto che si starebbe preparando a suo discapito?

“Solo fantasie. L’unico che potrebbe dare il benservito a Pagnotta, sarei io e io non ho alcuna intenzione di dare il benservito a Pagnotta. Altro fatto è che l’anagrafe è impietosa, Carlo Pagnotta ha 90 anni, e noi dobbiamo far sopravvivere Umbria Jazz non solo a Laurenzi che tra tre anni se ne andrà, ma soprattutto a Carlo Pagnotta. Il benservito a Carlo Pagnotta io non glielo voglio dare, il consiglio di amministrazione della Fondazione non glielo vuole dare, Carlo Pagnotta è a metà della sua scadenza contrattuale che prevede tre anni di direzione artistica”.

Secondo lei da cosa dipende questa sua forma di protesta con l’assenza alla conferenza finale?

“Credo che dipenda da una sua insicurezza di fondo, in questo momento. Per me Carlo Pagnotta può prolungare il suo contratto ancora per altri tre anni. Il problema che a 90 anni, basta un raffreddore. Ma io posso rischiare di trovarmi improvvisamente prima di Umbria Jazz senza il direttore artistico? Se Pagnotta nel corso degli anni ha fatto fuori Aldo Bruni, Luciano Linzi, Giampiero Rasimelli, evidentemente è lui che mal sopporta qualsiasi altra persona intorno a lui. Io ho due incarichi: mantenere il bilancio sostenibile e garantire che Umbria Jazz non muoia”.

Ma c’è una prospettiva, qualche candidato che possa almeno affiancare Pagnotta alla direzione artistica?

Ne stiamo parlando. Lui ha dato le sue indicazioni. Noi su alcune sue indicazioni siamo d’accordo, su altre no, La vediamo in maniera diversa. Ma ciò non significa che dal 1° gennaio 2024 a Carlo Pagnotta si darà un calcio sul sedere e lo si manderà via da Umbria Jazz. Ma non siamo bestie. Noi abbiamo tutti grande riconoscenza nei confronti di Carlo Pagnotta. Non sarò io a esautorare Pagnotta, se poi dal 1° gennaio del 2024 ci sarà un altro presidente io non ne posso rispondere, ma finché sarò io presidente non succederà questo.

Nel futuro pensa a un incarico onorario?

Ma anche un incarico effettivo, ma un incarico effettivo che sia supportato da alcune persone che possano garantire che se anche lui volesse passare due settimane alle Maldive, comunque il lavoro prosegua. Poi voglio aggiungere: al di là dell’aspetto morale, che di questi tempi è difficile sostenere, ma si può pensare che io voglia passare alla storia come quello che ha fatto fuori Carlo Pagnotta? Noi, stiamo, per quanto mi riguarda, discutendo sulla visione del futuro. Noi abbiamo una visione, lui ne ha un’altra. Ma qualsiasi tipo di visione non prevede di sbattere fuori Carlo Pagnotta da Umbria Jazz. Nella maniera più assoluta. E visto che c’ ancora un anno e mezzo di tempo per confrontarsi, non dovremo far altro che trovare sintesi tre le due visioni diverse.

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