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Diga del Chiascio: le acque alimenteranno solo gli impianti dei distretti irrigui della Valle Umbra

PERUGIA – Precisazioni importanti da parte dell’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Morroni sull’invaso della diga sul Chiascio: le acque alimenteranno gli impianti dei distretti irrigui della Valle Umbra. Punto e basta. Quella dell’immissione nelle condotte che alimentano il bacino del Lago Trasimeno, per fronteggiare l’abbassamento del livello idrometrico, è solo e soltanto un’ipotesi che fa riferimento a uno studio del Dipartimento di  Ingegneria dell’Università degli studi di Perugia che risale peraltro già ad alcuni anni fa. Di vero c’è che il piano d’intervento è al centro di un confronto che vede impegnati l’Unione dei Comuni del Trasimeno e la Regione dell’Umbria ma come dicevamo tra il dire e il fare, in questo caso, ci sono verifiche su fattibilità, sostenibilità tecnica dal punto di vista ambientale e, ovviamente,  economico-finanziaria. Tuttavia, vale la pena precisare che, al di là degli eventuali sviluppi che questa idea potrà avere, ogni possibile utilizzo della diga, per alimentare il Trasimeno, potrà e dovrà avvenire in un quadro di compatibilità rispetto alla destinazione della risorsa idrica prevista con la realizzazione di questa grande infrastruttura.

Precisa ancora una nota stampa della Regione: “Come illustrato anche in occasione del recente sopralluogo congiunto svolto dall’assessore Morroni e dal presidente dell’EAUT, Ente Acque Umbre Toscane, Domenico Caprini, la Direzione regionale al Governo del territorio, Ambiente e Protezione civile evidenzia che gli impieghi dell’acqua dell’invaso concernono l’approvvigionamento idropotabile del sistema Perugino-Trasimeno (è in fase di progettazione da parte di Umbra Acque il collegamento tra la diga del Chiascio e il sistema acquedottistico), l’alimentazione degli impianti già realizzati nei distretti irrigui della Valle Umbra nei territori comunali di Spello, Foligno e Montefalco, degli impianti nella piana di Trevi, di Montefalco e Bevagna e la produzione di energia idroelettrica. È stata realizzata l’adduzione dalla diga di Valfabbrica fino a Cannara, mentre sono due le opere già progettate e per le quali l’EAUT è concessionario di un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili: la prima, per un importo di 17 milioni e 276mila euro, per l’alimentazione degli impianti già realizzati nei distretti irrigui della Valle Umbra (per circa 2500 ha) nei territori di Spello, Foligno, Bevagna e Montefalco, per un volume totale di 8-10 milioni di metri cubi; la seconda, finanziata a valere sul Pnrr, per l’alimentazione degli impianti già realizzati nei distretti irrigui della Valle Umbra nei comuni di Montefalco e Foligno (per circa 3500 ha) per un volume totale di 10-15 milioni di metri cubi. Progettate e in attesa di finanziamento – conclude la nota stampa – le opere per sviluppare ulteriormente l’adduzione primaria dall’invaso nei territori di Montefalco e Trevi, per un importo complessivo di oltre 20,5 milioni di euro. I progetti sono stati inseriti nella banca dati Dania per i finanziamenti del ministero delle Politiche agricole, con priorità classificata alta”.

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