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“Orti in città”, piccoli appezzamenti per un’esperienza di condivisione e inclusione

TERNI – Tra strada di Cospea e strada di Collescipoli, esiste un luogo che si chiama Orti in Città. Questo luogo negli ultimi quattro anni è diventato un contenitore di esperienze virtuose, buone pratiche sociali e sì, ovviamente ci sono anche gli orti con una buona dose di animali da cortile. Orti in Città nasce dal basso nel 2017, per iniziativa di Osvaldo Facciolo. Facciolo, che nella vita fa l’insegnate e l’apicoltore, riceveva spesso richieste di appezzamenti per coltivare orti e in effetti, lui un terreno disponibile ce l’aveva – del suocero, quindi privato – che era rimasto un po’ trascurato e dove nel mezzo scorre un piccolo canale, cosa fondamentale. Così cinque anni fa ha dato vita all’Associazione Millefiori, di cui è presidente, che oggi conta associati di ogni tipo, dal medico in pensione, al giovane che studia agraria, dalle famiglie al gruppo di signore che ha preso un appezzamento in comune, perché qui, ci dice Facciolo, “le diversità sociali, si appianano.” Lo incontriamo ieri pomeriggio e ci conduce alla scoperta di questa esperienza.

Sullo sfondo si staglia Collescipoli, con i suoi due campanili, intorno ci sono aziende da una parte, i palazzi di Cospea dall’altra, nel frattempo incombe un temporale – agognato, ma che resta solo nell’aria. C’è un comodo parcheggio, di fronte al maglificio Sivo e un cartello di legno su una stradina che conduce tra gli orti. Facciolo ci accoglie calorosamente e con orgoglio illustra l’articolazione di questi spazi. Sulla sinistra ci sono gli orti, 32 in totale, che si estendono per circa 90 metri quadrati ciascuno. Per poter avere un appezzamento, basta associarsi e con una cifra di venti euro al mese si ha diritto a coltivare il proprio orto. Facciolo ci dice che fino a poco tempo fa, c’era una lista d’attesa, perché le richieste erano numerose e così, per accontentare tutti, hanno ampliato le superfici disponibili. Non c’è una durata della concessione “chi fa l’orto, lo tiene fin quando è appassionato e ha le forze, non esiste un vincolo. L’unica cosa vietata qui sono i concimi chimici.”

A destra degli orti, un gazebo, dove d’estate si mangiano i prodotti coltivati, si scambiano due chiacchere e si sta insieme. C’è anche la bacheca con i progetti di educazione ambientale, che lentamente stanno riprendendo. “Fino a prima della pandemia, qui venivano fra i 700 e gli 800 bambini all’anno, tutte le scuole di Terni sono passate almeno una volta. Oggi abbiamo anche i ragazzi del centro diurno della cooperativa Helios, i ragazzi dell’Istituto d’Arte e a breve aggiungeremo dieci orti per un progetto sull’invecchiamento attivo.” Accanto al gazebo c’è il pannello solare che alimenta il fabbisogno elettrico. Poco distante, il canale del Consorzio Tevere Nera, che garantisce l’irrigazione. Attraversiamo un ponticello e dall’altra parte, verso i palazzi di Cospea, c’è una serra che funge da semenzaio perché qui si punta all’autosufficienza su tutto, senza dimenticare il buon vicinato. “Gli attrezzi che abbiamo, sono di tutti e se c’è qualcuno che ha difficoltà a preparare il terreno, gli mettiamo a disposizione una persona che può farlo al posto suo.” Accanto alla serra, ci sono un frutteto e un recinto con gli animali da cortile – conigli, galline, faraone – e ci sono tre oche cignoidi che girano libere. Recentemente è stata realizzata un’area per l’educazione cinofila, c’è un campo da calcio e le arnie che ospitano le api. C’è un tavolo che Facciolo ha sempre usato per i progetti con le scuole e che speriamo, torni presto a essere utilizzato.

Questi orti si sono rivelati un formidabile strumento di relazione, dove oltre a dedicarsi alla coltivazione “ci si diverte, si scherza, si sta insieme, siamo diventati una comunità.” La volontà di Facciolo è quella di ampliare i servizi, sia nell’educazione ambientale che nell’apicoltura che per quanto riguarda l’attività sportiva. Intanto, nel comodo parcheggio, subito fuori, vorrebbe attivare presto un punto per la vendita delle autoproduzioni.

Molte sono le cose sorprendenti di questa che a tutti gli effetti sembra un’isola felice: l’accoglienza che è genuina, l’inclusività reale e l’impegno concreto verso le giovani generazioni. Orti in Città è l’esempio di come, dall’iniziativa dei singoli cittadini, possa nascere una buona pratica, di quelle dove si vince tutti.

A Orti in Città, chiunque è sempre il benvenuto. Per avere un appezzamento, basta contattare l’Associazione.

 

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