Soltanto alcune settimane fa, grazie all’amico, ormai brother di scorribande, intese soltanto come radiofoniche, Luca “Redapolis” Paoli, sono venuto a conoscenza del progetto di Francesco Chiummento.
In questi tempi complicati – dove la musica è spesso un semplice sottofondo in molteplici contesti che ha perso in buona parte identità culturale – autoprodurre un doppio cd è senz’altro operazione che va lodata.
Prima di proseguire però vediamo chi è Francesco Chiummento; è un operaio classe 1954, con la passione per la musica, che ha lavorato come elettromeccanico alla Thyssen Krupp di Torino, dove nel 2007 morirono sette operai.
L’amore per le sette note musica ha fatto si che abbia preso parte a diverse formazioni musicali incidendo dischi autoprodotti; il suo percorso è iniziato nel 1997 con il gruppo Forza Maggiore, scioltosi nel 2000; da allora la produzione artistica che lo riguarda è affidata al musicista Paolo Ricca.
Nel 2001 ha vinto il premio della critica al “Premio Ciampi” di Livorno.
Negli ultimi anni la sua discografia si è arricchita con diversi capitoli; nel 2016 è uscito Delirio, nel 2018 Segnali di pace e nel 2020 Il viaggio.
Ed è con questi ultimi lavori che il musicista ha riscosso consensi; ad esempio in Segnali di pace – un concept album con 12 brani scritti assieme a Paolo Ricca – racconta la storia di Arkan, un quindicenne siriano che ha scelto di lottare per la pace.
Il viaggio, il lavoro precedente alla sua ultima fatica, è invece un’analisi della sua vita, affrontato con coraggio, come dev’essere stato per un operaio.
Arriviamo così a The story of Daniel + Resilience, due dischi per un’unica confezione digipack; il primo dedicato a Daniel, un senzatetto che il musicista avrebbe ospitato dopo averlo conosciuto nei dintorni della sua residenza; di lui mi ha raccontato che intendesse togliersi la vita, cosa che fortunatamente non è avvenuta.
Resilience invece è dedicato a Greta Thunberg ed alla sua lotta per un pianeta che abbia la voglia di salvarsi e quindi di “resistere” a tutto ciò che l’uomo ha purtroppo combinato negli ultimi decenni rovinando – speriamo non per sempre – la natura.
Riguardo al versante musicale Francesco si è contornato di ospiti di livello, scegliendo soluzioni diverse per i due album; infatti in The story of Daniel canta e suona il flauto ed è accompagnato soltanto da Mirko Jymi ed Alex Catania, entrambi responsabili di tastiere, chitarre ed arrangiamenti.
In Resilience invece è al flauto e canta (tranne nel brano Alla ricerca della luna dove è in coppia con Stefania Lapertosa), e ci sono compagni di viaggio come Paolo Ricca, figura determinante come abbiamo illustrato in precedenza; Mirko Jymi, Paolo Raineri, Marco Roagna e Lautaro Acosta, entrambi già con gli Arti & Mestieri; l’accattivante progetto grafico è opera della figlia di Francesco, Gaia.
Non si tratta di musica facile, tutt’altro; 24 brani dove viene fuori la personalità del musicista; se poi si tratti di prog, di rock, di indie o new age, poco importa; non sempre è necessario catalogare.
E’ una proposta molto interessante che racchiude alcune perle che lascio scovare a chi vorrà ascoltare questo lavoro; in verità ho preferito Resilience, ma si tratta di gusto personale; così come se si vuol muovere un piccolo appunto, i testi sono, a volte, troppo lunghi.
Per informazioni e per l’acquisto dell’opera scrivere a: francesco.chiummento@gmail.com
#stayprog