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Roki, il libro di Maria Sole Giardini sul diritto alla maternità, è uscito il 25 aprile

TERNI – È uscito il 25 aprile, data non casuale, Roki il libro di Maria Sole Giardini a cura di Alessandro Chiometti, pubblicato da Edizioni Italiane. Roki è la storia di una battaglia ma è anche il diminutivo di una sindrome rara, dal nome lungo – Mayer Rokitansky Kuster Hauser – con cui l’autrice convive. Questa sindrome nella vita dell’autrice ha significato essere nata senza utero pur essendo tecnicamente fertile. Una condizione biologica che per una donna che desideri avere figli in Italia, dove la gravidanza per altri è vietata dalle Legge 40/2004, può diventare una condanna. Il tema è delicato e complesso e la storia di Maria Sole è stata al centro del dibattito nazionale.

Ne parliamo con l’autrice, che da anni porta avanti la sua lotta per vedersi riconosciuto il diritto alla maternità e con il curatore, presidente di Civiltà Laica, l’associazione che dal 2005 si batte in prima linea per la laicità dello Stato e per i diritti umani.

Maria Sole, insieme all’Associazione Luca Coscioni hai lanciato un appello per trovare una madre surrogata. A che punto è la tua battaglia?

Quando abbiamo lanciato l’appello per trovare una donna che portasse avanti la gravidanza, la prima a offrirsi è stata mia madre ma ha un’età e delle condizioni che non glielo avrebbero consentito. Poi abbiamo cercato all’estero. Oggi ho trovato una donna disposta a aiutarmi gratuitamente. Si tratta di una donna che mi aveva vista in una trasmissione nel 2017 e ci ha contattati. Tutti sanno che io e mio marito siamo andati in tribunale, ma nessuno ancora sa come è andata a finire. Il finale l’ho scritto nel libro.

Com’è la situazione italiana relativamente alla gravidanza solidale per altri?

La maternità surrogata da noi è vietata per legge. In Italia purtroppo c’è ancora tanta ignoranza perché non si considera che chi opta per questa scelta, lo fa quasi sempre per gravi problemi di salute, come il cancro o le malattie metaboliche. Su questo tema c’è poi la disinformazione promossa dalle destre, Salvini aveva addirittura parlato di selezione genetica. Attualmente c’è un disegno di Legge promosso da Lega e FdI che è fermo in Cassazione e che renderebbe la maternità surrogata un reato universale, prevedendo l’arresto al rientro in Italia per tutte le coppie che vanno all’estero per questa esigenza.

Com’è stata la collaborazione con Chiometti?

Avevo questo progetto nel cassetto da un po’ di tempo ma ogni volta che lo rileggevo la mia reazione emotiva era fortissima. Lui ha preso questi appunti e li ha resi un libro a tutti gli effetti, mettendoci un po’ di leggerezza. Sarà una lettura anche divertente.

Quella tra Maria Sole Giardini e Alessandro Chiometti è una collaborazione nata all’insegna della lotta per i diritti. Relativamente a Roki, Chiometti sottolinea che «il mio lavoro è stato quello di romanzare una storia vera, una testimonianza che parla di rivendicazione di diritti che va raccontata in modo da arrivare a più persone possibili.»

Come promuoverete il libro?

La prima presentazione è prevista per il 13 maggio a Terni, in Bct e ne abbiamo un’altra in programma alla Camera dei Deputati. Parte del ricavato dalla vendita del libro sarà devoluta all’Associazione Luca Coscioni.

Perché avete scelto il 25 aprile come data di uscita?

Perché è una data che parla di libertà, di una battaglia che si porta avanti per scegliere cosa è meglio per sé stessi.

«Il tema della gestazione solidale per altri è ancora divisivo nello stesso mondo femminista, se siete fra chi vuole che questa sia possibile, è un modo per capire “a che punto è la notte”, se siete contrari, leggetelo» prosegue Chiometti. «Non per cambiare idea ma per farci sapere secondo voi dove sbagliamo. Magari senza usare le stesse argomentazioni che confutiamo già nel libro.» Questo l’invito alla lettura.

 

 

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