PERUGIA – Secondo appuntamento con i mercoledì di aprile per la rassegna The finest corner al Rework Club.
Il concerto di ieri sera ha visto protagonista il trio del bassista Francesco Poeti assieme a Christian Pabst e a Lorenzo Brilli.
Il romano Francesco Poeti ha iniziato a suonare circa 30 anni fa e dal 2002 svolge la professione di musicista collaborando con rappresentativi musicisti italiani; da alcuni anni alterna l’attività di chitarrista a quella di bassista con uno strumento elettrico a 6 corde che ha personalmente modificato per renderlo originale.
La sua attività concertistica è intensa con esibizioni in Italia e all’estero; insegna musica presso presso diverse scuole come Artidee, Timba Music Factory, PercentoMusica e Riverside Music School.
Christian Pabst è un pianista con origini tedesche ma ormai italiano d’adozione; dopo aver vissuto per diversi anni ad Amsterdam ed aver tenuto molti concerti circa due anni fa ha pensato di trasferirsi nel nostro paese e diventare perugino.
Il ventinovenne batterista Lorenzo Brilli si è diplomato con il massimo dei voti e lode presso il “Conservatorio Morlacchi” di Perugia ed ha proseguito gli studi musicali presso la “Aaron Copland School Of Music” di New York; al suo attivo ha partecipazioni a manifestazioni come “Umbria Jazz”, “Milano Jazz Festival” ed “Il Jazz italiano all’Aquila”.
Tre anni fa ha registrato il disco Seamless del sestetto jazz The Sycamore che è stato presentato presso la Casa del Jazz di Roma e più recentemente si è esibito assieme al contrabbassista Pietro Paris ed a Manuel Magrini per il prestigioso “Premio Lelio Luttazzi”.
Dal 2021 è presidente dell’Associazione di promozione sociale Hat&Beard che si occupa di ideare e sviluppare progetti artistico-culturali sul territorio umbro come le serate che si stanno svolgendo nel locale oggetto del concerto.
L’idea di questa formazione è nata durante il periodo post pandemia a casa del batterista ed è la prima esperienza di piano trio come leader per Francesco Poeti; la presenza del basso elettrico costituisce una variante rispetto a quello classico con il contrabbasso ma Poeti si destreggia bene con il suo strumento.
Il concerto ha dimostrato la coesione del trio e l’ottima qualità tecnica dei suoi componenti; ha abbinato materiale originale del leader come Festa dei lavoratori e la bella Aria a brani un po’ più leggeri.
E’ in parte il caso della rivisitazione di The look of love di Burt Bacharach ed Hal David che per l’occasione il trio ha unito a Limehouse blues di Django Reinhardt; poi un brano originale dedicato alla tartaruga di Poeti – Lampo – quindi lo standard Last night when we were young di Harold Arlen.
L’ultimo brano proposto è stato Nave; bis come di rito con la gradita presenza di Federico Gili alla fisarmonica per l’esecuzione dello stardard di Chuck Wayne Solar; una bella chiusura.
La rassegna proseguirà con il duo Montinaro & Tarso il 20 aprile e con il Quartetto Red Dimes il 27.