"4 chiacchiere a casa di": Vittorio Nocenzi e l'idea che non si può fermare

Prosegue l’iniziativa di Trasimeno Prog4 chiacchiere a casa di” attraverso la quale bussiamo (con discrezione), a casa dei protagonisti della musica. Dopo Bernardo Lanzetti, nella serata del 10 giugno, sempre alle ore 21:30, andremo a casa di una tra le più importanti figure del prog italiano, il maestro Vittorio Nocenzi.

È la fine degli anni sessanta, e dopo gli studi musicali, privati e presso il Conservatorio Santa Cecilia, ed universitari, muove i primi passi nell’ambito musicale finché ottiene un’audizione per la RCA Italiana. Nasce così il Banco del Mutuo Soccorso, gruppo che ha cambiato, con una produzione d’eccellenza, il corso della musica italiana.

Basta soltanto citare i primi tre album della formazione, il debutto “Banco del Mutuo Soccorso”, per tutti “Il salvadanaio” (dall’immagine di copertina), e “Darwin”, entrambi pubblicati nel 1972, ed “Io sono nato libero”, del 1973, per comprendere che, parafrasando il titolo di un brano del loro terzo lavoro “… dopo niente sarebbe stato più lo stesso”.

Ed infatti la musica pop italiana (prog era un termine ancora di là da venire), divenne adulta, insieme al gruppo romano, a PFM, Orme, Area, ottenendo una risonanza anche oltre i confini nazionali. Dopo aver messo sotto contratto PFM Greg Lake infatti, volle alla Manticore, la sua etichetta discografica, anche quello che per tutti sarebbe diventato “Il Banco”, o “BMS”, nome certamente più facile da pronunciare, in particolare all’estero.

Nacque così “Banco”, l’album con i testi in inglese, una compilation dei primi lavori, con l’inedita (in italiano), “L’albero del pane”. La storia prosegue tra cambi di formazione, gli abbandoni di Pierluigi Calderoni e di Gianni Nocenzi, proposte strumentali quali la colonna sonora de “Il garofano rosso”, “… di terra”, e pure una svolta che strizza l’occhio alla classifica.

Il gruppo continuerà con esibizioni e pubblicazioni centellinate; Vittorio pubblicherà anche un paio di lavori solisti, “Movimenti” nel 2001, ed “Estremo Occidente” nel 2009, fin quando all’inizio del 2014 non scompare la storica voce di Francesco Di Giacomo.

Si pensa alla fine del gruppo ma Vittorio assembla una nuova pubblicazione “Un’idea che non si può fermare”, con vari cantanti perché Francesco è insostituibile; ricordo ancora con emozione la possibilità che il Maestro ci offrì, assieme ad altri fortunati, di assistere in anteprima alla presentazione del lavoro in questione. Parallelamente viene allestito un grande concerto della “ripartenza”, con diversi ospiti a fine 2014. Qualche mese dopo scompare anche Rodolfo Maltese e nei mesi successivi lo stesso Nocenzi ha notevoli problemi di salute. Ma la scorza è forte, Vittorio si rialza e prepara, con una nuova formazione ed un nuovo cantante, il rientro sulle scene del Banco. Dopo alcuni concerti il gruppo pubblica il nuovo lavoro “Transiberiana”, a metà del 2019; un ottimo lavoro che pone nuovamente il gruppo all’attenzione del pubblico e che consente la firma di un importante contratto discografico. Mentre la tournee è in corso arriva il lockdown; il resto è storia recente. Non mancherà occasione, durante la chiacchierata, di raccontare aneddoti ed avere notizie sui progetti futuri.

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.